San Felice, un santo da ritrovare Chiesa Cattolica

Dall’8 marzo 1673 le spoglie mortali di San Felice, sacerdote e martire, Patrono di Montecalvo Irpino, vengono venerate nella Comunità montecalvese. Fu il Papa Clemente X a donare al Duca Carlo Pignatelli il corpo del Santo martire. Per volere dello stesso Duca, il corpo del Santo fu traslato, dalla Cappella privata del Castello alla Chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo, il 26 Agosto 1678, affinché tutti i fedeli potessero venerarlo.

Siamo pienamente convinti che non sono le ideologie a salvare il mondo, ma i santi, testimoni della “verità che rende liberi”, dell’Amore che redime e consola e della “Bellezza che salva il mondo”, come afferma il romanziere russo Dostoevskij; la “Bellezza tanto antica e tanto nuova” che Agostino nelle “Confessioni” indica come oggetto del suo amore purificato dalla conversione, cioè la Bellezza di Dio; la Bellezza che caratterizza “Il Pastore Bello, che dà la vita per le sue pecore”, di cui parla il capitolo decimo del Vangelo di San Giovanni; anche Francesco d’Assisi nelle “Lodi del Dio altissimo” invoca l’Eterno dicendo: “Tu sei bellezza!”; e nella “Lettera agli artisti”, Giovanni Paolo II afferma che la Bellezza è “l’espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza”.

Immanuel Kant asserisce che, dinanzi alla Bellezza, “l’animo umano avverte una nobile elevazione, molto superiore alla semplice predisposizione al piacere sensibile”. Arte, Musica, letteratura… sono epifania di Bellezza, cioè manifestazione esplosiva della Bellezza che educa, forma, eleva lo spirito e ingentilisce l’animo umano. Non basta denunciare e deplorare le tante brutture del nostro mondo e del nostro tempo, ora è urgente parlare con un cuore carico di amore compassionevole, che comunica gioia, suscita entusiasmo ed irradia la bellezza di ciò che è vero e giusto nella vita, perché solo questa bellezza rapisce veramente i cuori e li rivolge a Dio.

Il Parroco di Montecalvo Irpino, Don Lorenzo Di Chiara, desidera fermamente valorizzare e qualificare la grande festa in onore del Santo Patrono San Felice martire. Ecco perché ha tenacemente voluto l’affascinante manifestazione del 25 agosto scorso, proponendo una nuova e coinvolgente forma di Evangelizzazione che si esprime nella mirabile fusione di arte e musica, allo scopo di fare “Catechesi con arte”, offrendo così l’occasione privilegiata per una catechesi destinata a mostrare quasi visibilmente la perenne originalità del Vangelo.

Dare la parola a tutto lo splendore artistico che fa ricca la nostra Italia, recuperare ciò che la storia dei santi e dei martiri ci ha tramandato, è una priorità che vivifica la bellezza della fede cristiana, nascosta nei grandi capolavori artistici. Soprattutto così, oggi, si istruisce, trasmettendo il messaggio cristiano. Questo, perché la Bellezza, di cui l’arte è primaria espressione, è inscritta nel cuore dell’uomo.

Ha veramente ragione Zygmunt Bauman quando afferma che “La nostra vita è un’opera d’arte, che lo sappiamo o no, che lo vogliamo o no”! Shakespeare poi afferma che: “La bellezza da sola basta a persuadere gli occhi degli uomini, senza bisogno di tanti discorsi”.

Per questa indimenticabile rappresentazione di “Caravaggio e Caravaggeschi”, hanno offerto il loro contributo il Comune di Montecalvo Irpino, l’Ente Morale “Rosa Cristini”, il Gruppo “Teatri 35” per la messa in scena dei Tableaux vivants, la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli per le musiche, i Frati Francescani per la disponibilità dell'aula liturgica, i numerosi collaboratori che hanno condiviso con generosa collaborazione questo sogno, divenuto segno concreto e luminoso, e un grazie speciale va soprattutto al numeroso pubblico che ha accolto con entusiasmo lo speciale invito.

All’evento sono intervenuti il sindaco di Montecalvo Irpino Mirko Iorillo, il sindaco di Avellino Gianluca Festa, il Padre Provinciale dei Frati Minori Antonio Tremigliozzi, il Guardiano del Convento Franco Pepe, il sottoscritto e le Autorità civili e militari.

PASQUALE MARIA MAINOLFI