Il duo Lopez - Solenghi infiamma il Teatro Massimo di Benevento con una comicità geniale e raffinata Cultura

La rassegna Città Spettacolo Teatro, in programma da dicembre 2018 a giugno 2019, diretta da Renato Giordano, rappresenta per la città di Benevento un ulteriore visibilità nel contesto culturale e nazionale, per catalizzare l’attenzione in un cartellone variegato ed attento alle esigenze del pubblico.

Al Teatro Massimo, il 28 marzo, “Massimo Lopez &Tullio Solenghi Show”, ritornati in coppia dopo 15 anni, si sono esibiti con uno stile impareggiabile ed avvincente, caratterizzato da una genialità raffinata. Lo spettacolo reinventato, ideato ed interpretato da due artisti poliedrici, diretto da Gabriele Comeglio, ha riscosso il tributo degli spettatori nelle sale italiane e l’indiscusso apprezzamento della critica.

La comicità unica diametralmente opposta rispetto a quella stereotipata del panorama artistico, si avvale delle sonorità della Jazz Compay, costituita da Gabriele Comeglio (sax), Alberto Gallo (tastiere), Marco Serra (batteria) e Ezio Rossi (basso).

Le improvvisazioni non mancano, ma i due mattatori sono simili ad un fiume in piena, che straripa dagli argini e si riversa sul palcoscenico, inondandolo con siparietti finemente concepiti. Essi non ripropongono i pezzi già conosciuti, per esaltare con la gestualità, con i linguaggi e con la sperimentazione, i segni di una realtà mutevole, di uno spaccato culturale modificato da modelli talora discutibili ed invasivi, per modificare le abitudini gli uomini immersi nel terzo millennio, confusi e disincantati dai problemi esistenziali.

In scaletta spiccano i duetti di Simon e Garfankel, Dean Martin e Frank Sinatra, già interpretato in “Tale quale ShoW”, Gino Paoli e Ornella Vanoni, che attraversano la storia della musica leggera italiana ed i successi stranieri. Solenghi (Pippo Baudo), invita sul palco Lopez (Domenico Modugno), la forza travolgente della parodia dei suoi successi senza tempo, infiamma il pubblico, con una reinterpretazione di “Piove”, “Meraviglioso”, Vecchio Frac” , “Amara Terra Mia” e “Volare”, in chiave ironica. Nel salotto di Costanzo (Lopez) è ospite Mughini (Solenghi), che in un‘intervista riguardante i temi odierni, spazia dalla politica alle conquiste amorose.

Le imitazioni dei politici riguardano Romano Prodi, che invano cerca la sinistra assente dal dibattito attuale, mentre Silvio Berlusconi a destra appare anacronistico, pungente la satira nei confronti di Giuseppe Conte, incapace di riflettere, perché viene frastornato dalle indicazioni di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, considerato in tal modo un premier privo della sua autonomia di scelta.

Lo spettacolo è una sorta di viaggio, un marchio di fabbrica, brevettato per un pubblico consolidato, che si accresce pure la presenza di giovani, per comprendere la forza travolgente della iralità ed il sarcasmo di attori a tutto tondo. I rumori di Lopez sono fenomenali e le comunicazioni di Solenghi dalla torre di controllo di aeroporti, con inflessioni dialettali in fase di atterraggio, da Nord a Sud.

La rivisitazione di Amleto con in mano il teschio, la caricatura di Figaro nel Barbiere di Siviglia, l’omaggio a Paolo Villaggio, l’incontro di due pontefici Bergoglio (Lopez) e Solenghi (Ratzinger) da buoni amici a cena ogni sera.

Nella memoria collettiva riaffiorano i ricordi indelebili del Trio, con Anna Marchesini (1953-2016), prematuramente scomparsa, che manca sulla scena, in modo invisibile continua a rivivere. Lopez e Solenghi nel corso della serata dedicano un momento intenso ed emozionante alla loro amica di sempre, geniale ed ineguagliabile, con il seguente testo: “Non mi interessa sapere chi sei e come sei arrivata fin qui, non mi interessa sapere cosa verrà dopo di noi, se potrò ancora prenderti per mano. Voglio sapere se avrò ancora il privilegio di specchiarmi nel tuo sorriso. Vogliamo sapere se anche nell’emozione di quell’istante, nel gioco inesauribile dell’essere stati in scena accanto a te, anche stasera che ripetiamo questo nostro magico gioco, tu sei ancora qui, accanto a noi, Anna”.

Scroscianti e prolungati gli applausi del pubblico che assaliti dalla nostalgia hanno ripercorso le puntate della tv italiana di qualità quando il Trio ha calamitato 14 milioni di spettatori davanti al monitor, bucando il video. La formazione Lopez-Marchesini-Solenghi, dal 1982 al 1994, ha rivoluzionato i canoni della comicità, sperimentando strade inedite, con una tipologia interpretativa inusuale, ispirata dai fatti del mondo e dagli accadimenti quotidiani.

Dal debutto è stato un crescendo si successi, da Tastomatto alla rivisitazione dei Promessi Sposi con categorie della modernità, da Fantastico alla partecipazione a Sanremo, chiamati da Pippo Baudo. La parodia di Reagan (Lopez), Khomeini (Solenghi) e la madre dell’iman iraniano Khome-Ines (Anna), in dialetto orvietano ha sconvolto Teheran, causando uno scontro diplomatico, il regime non accoglie mai di buon grado la satira.

Cala il sipario dopo due ore intense e dinamiche, il pubblico soddisfatto rientra a casa, mentre alcuni fans attendono il duo che firma autografi e si mette in posa per una foto ricordo. Gli attori mostrano l’umiltà dei grandi che solo pochi riescono a mantenerla nel tempo, consapevoli che l’apparire senza il duro lavoro artistico relega gli umani nella torre d’avorio della presunzione.

NICOLA MASTROCINQUE 

Altre immagini