Calcio, Serie C: la Juve Stabia stende il Benevento (1-0) ed allunga in vetta alla classifica In primo piano
Niente da fare: la propositività della Strega non è stata sufficiente nel confronto con il cinismo da grande squadra della Juve Stabia. La squadra di Pagliuca, infatti, si è aggiudicata il derby disputatosi al “Romeo Menti” di Castellammare con il punteggio di 1-0, che ha confermato le vespe in vetta al campionato.
La Strega di Andreoletti ha sciorinato tanto disordine tattico, ma anche un buon piglio, probabilmente dettato dal prematuro svantaggio infertole dai padroni di casa gialloblè. Infatti, alla terza disattenzione di Benedetti, che ha causato nell’arco di un quarto d’ora di gioco plurimi calci di punizione in favore della JS attorno alla medesima zolla, le vespe hanno sbloccato l’incontro: cross in mezzo, Buglio è scappato via ad El Kaouakibi; stacco di testa a servire Bellich che, svettando tutto solo in mezzo all’area, ha gonfiato la rete, sbloccando il derby. Il vero protagonista dello scontro campano, poi, si è rivelato il portierone di oltre due metri, Demba Thiam, con una prestazione da 8 in pagella. Prima si è superato con una respinta sulla gran punizione di Ferrante, tolta dal set al 24’; poi, sugli sviluppi dello stesso corner, con una grande opposizione alla rasoiata velenosa di Improta.
La Strega è rimasta aggrappata al match con le unghie, cominciando a spingere sull’acceleratore, ma senza mai essere travolgente con la palla tra i piedi. Nonostante una manovra piuttosto caotica ed una forsennata e sciagurata interpretazione della costruzione dal basso, i giallorossi sono arrivati ad occupare con frequenza l’area di rigore avversaria, senza mai trovare però il guizzo giusto per riacciuffare il match nella prima frazione di gioco. La Juve Stabia, d’altronde, è così: uno specchietto per le allodole. Illude le avversarie di avere il pallino del gioco in mano, ma punge sistematicamente in contropiede, portando poi a casa il risultato.
Nella seconda frazione, e più precisamente al 54’, Paleari ha detto di no ad Andreoni, deviando in corner il suo buon destro dalla distanza. Cinque minuti più tardi è stato nuovamente Improta a squillare: destro secco e rasoterra da posizione defilata e nuova respinta coi piedi di Thiam. Al 60’, Mignanelli ha colpito l’esterno dell’incrocio dei pali con un mancino poderoso da posizione angolata; mentre al 64’ è stato nuovamente Paleari a negare il raddoppio a Buglio, tuffandosi plasticamente per opporsi al colpo di testa del centrocampista gialloblè. Al 65’, poi, l’occasione più importante della ripresa: destro secco di Candellone deviato da Berra; Paleari spiazzato, ma la palla ha impattato l’interno del montante alto, venendo respinta oltre la linea di porta. Al 74’, allora, è stato ancora Thiam a tenere saldo il vantaggio delle vespe con un volo prodigioso, prodromico a respingere la conclusione affilata di Karic, deviata ed indirizzata all’angolino: intervento super dell’MVP della gara. Nell’ultimo quarto d’ora di grande subbuglio, Andreoletti le ha provate davvero tutte: oltre a Pinato e Marotta, entrati poco prima, dentro anche Ciano e Masciangelo; fuori - oltre a Talia a mezzo servizio - i disastrosi El Kaouakibi, Agazzi e Benedetti, peggiori in campo. L’ultima opportunità confezionata dalla Strega si è registrata al 93’ con Pinato: tutto solo, il centrocampista ha colpito male la sfera a pochi passi dalla porta, indirizzandola alta e sciupando una clamorosa palla-gol per pareggiare.
Al “Menti”, probabilmente, i 289 supporter giallorossi hanno assistito alla miglior versione da trasferta del Benevento, al netto di qualche imprecisione tecnico-tattica. A proposito di quest’ultime, però, le critiche da muovere a mister Andreoletti, che ancora una volta ha peccato di coraggio, non sono poche: resta alquanto misterioso, infatti, il perché abbia scelto di optare per un deludente ed impacciato Benedetti piuttosto che per un Masciangelo di grande affidabilità e visibilmente in forma, atteso il gioco ossessivamente imbastito sulle fasce, che quasi sempre è sfociato in un cross dalla trequarti. Altresì, pare ingiustificato l’inserimento tardivo di Marotta per affiancare Ferrante (68’) e dare peso all’attacco, atteso il baricentro sensibilmente abbassato dai padroni di casa già ad inizio ripresa, poiché le vespe avevano ormai dichiarato il chiaro intento di provare a pungere i Sanniti esclusivamente in contropiede. In ultimo, la confusa costruzione dal basso è stata francamente un’arma a doppio taglio: i padroni di casa hanno consentito svariate discese mai prolifiche di El Kaouakibi, decisamente impreciso nella costruzione, senza mai pressare un ordinato, preciso e pulito Berra (chissà perché!); così come i lanci sparacchiati da Capellini, che a detta del tecnico dovrebbe interpretare il ruolo di “play basso” (motivo per il quale Terranova è inesorabilmente condannato alla panchina) sono stati un male per gli occhi di tutti gli spettatori del “Menti”.
Ad ogni modo, non c’è stato nulla da fare per il Benevento: è stata la Juve Stabia a vincere, confermandosi con merito in vetta alla classifica del girone C, staccando la Strega. Le vespe, difatti, hanno raggiunto quota 35 punti, portandosi a 6 misure sopra i giallorossi, ormai terzi in solitaria. Al secondo posto orbita il Picerno, a quota 32.
Nel prossimo impegno di campionato, il Benevento sarà chiamato ad affrontare un nuovo derby: domenica 10 dicembre, alle ore 18:30, al “Vigorito” arrivano i cugini dell’Avellino, per uno scontro imperdibile.
TABELLINO:
JUVE STABIA (4-3-1-2): Thiam; Andreoni, Bachini, Bellich, Mignanelli; Buglio (dal 27’s.t. Baldi), Leone, Meli (dal 35’s.t. Gerbo); Romeo; Piscopo (dal 45’s.t. Folino), Candellone. All.: Pagliuca.
BENEVENTO (3-5-2): Paleari; El Kaouakibi (dal 31’s.t. Ciano), Capellini, Berra; Improta, Karic, Agazzi (dal 23’s.t. Marotta), Talia (dal 9’s.t. Pinato), Benedetti (dal 31’s.t. Masciangelo); Bolsius; Ferrante. All.: Andreoletti.
MARCATORI: 13’p.t. Bellich (JS).
AMMONITI: 4’p.t. Pagliuca (All. JS), 22’p.t. Buglio (JS), 25’p.t. Karic (B), 45’p.t. Bachini (JS), 28’s.t. Piscopo (JS), 39’s.t. Ferrante (B), 45’s.t. Pinato (B).
RECUPERO: 1’p.t., 4’s.t. .
ARBITRO: Stefano Nicolini di Brescia. ASSISTENTI: Lorenzo Giuggioli di Grosseto e Alessandro Antonio Boggiani di Monza. QUARTO UOMO: Andrea Ancora di Roma 1.
FRANCESCO MARIA SGUERA
Foto di Arturo Russo per Realtà Sannita ©