Infezione da trichinellosi nella fauna selvatica. La Provincia di Benevento predispone l'attività di monitoraggio In primo piano

Anche per la prossima stagione venatoria è stata disposto dalla Provincia di Benevento un monitoraggio per la presenza della trichinellosi nella fauna selvatica. Lo comunica l’assessore provinciale all’ambiente, sviluppo sostenibile, caccia e pesca Gianluca Aceto. La malattia, che colpisce in ampie aree dell’Europa soprattutto i cinghiali, ma anche suini in genere, più raramente cavalli, lepri, conigli nani, ecc., si può trasmettere all’uomo soprattutto con l’incauta ingestione di carni infette: per questo, la situazione viene tenuta sotto controllo dalla Autorità Sanitarie.

La Provincia, di Benevento, in conformità alle sollecitazioni ricevute in sede europea, ha deciso di confermare per la prossima stagione venatoria 2011/2012, l’attività di monitoraggio, già avviate lo scorso anno, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici. Sebbene, a quanto sembra, in Italia la trichinellosi sia più rara rispetto ad altri Paesi europei, la necessità di tenere alta la guardia è raccomandata dalla Autorità Sanitarie.

L’assessore Aceto della Provincia sannita ha deciso di interessare direttamente della questione i cacciatori sanniti. Difatti, ha convocato con il Servizio Caccia dell’ente una riunione con i cacciatori e l’Istituto Zooprofilattico per verificare la possibilità di attuare un piano di controllo sanitario a ventaglio. Tale ipotesi di lavoro è stata accolta e, pertanto, si è deciso di procedere con decisione in tale direzione.

Infatti, al termine dell’incontro tenutosi presso il Settore competente della Provincia, a cui hanno partecipato, per l’Istituto Zooprofilattico: il dr. Troisi, il dr. D’Alessio e la dr.ssa Di Prisco, oltre ai presidenti delle Associazioni venatorie Federcaccia, Enalcaccia e Italcaccia, e presieduto dallo stesso Aceto, si è preso atto delle dichiarazioni dei veterinari dell’Istituto di Portici che hanno rappresentato come il numero di campioni (cioè i prelievi di tessuto della fauna abbattuta da sottoporre a controllo), pervenuti nella passata stagione venatoria, a seguito della prima campagna di monitoraggio, non sono stati sufficienti ad elaborare dati significativi dal punto di vista scientifico per la valutazione della presenza dell’infezione sul territorio sannita.

Più precisamente, i campioni raccolti nel Sannio hanno costituito circa il 16% del totale dell’intera regione: tenuto conto però, hanno spiegato gli esperti, che la fauna selvatica svolge un’importante azione come recettore di presenze di malattie nell’ambiente e può dunque interessare la salute dell’uomo, è necessario, secondo l’Istituto Zooprofilattico, che tutti i cacciatori siano consapevoli delle potenzialità di rischio derivanti all’uomo da una malaccorta assunzione di carni colpite dalla trichinellosi.

L’assessore Aceto, dunque, ha deciso di promuovere un programma di incontri da tenersi dalla fine del mese di agosto per la sensibilizzazione e la formazione, mediante appositi corsi riservati ai cacciatori da tenersi sul territorio, nonché per consentire la partecipazione con la raccolta campioni e la consegna presso le strutture sul territorio dell’Asl.

Nel corso dei suddetti incontri a livello locale, l’assessore Aceto, oltre alle problematiche sugli aspetti sanitari della fauna, si propone di divulgare e chiarire alcuni aspetti del regolamento per la gestione faunistica venatoria del cinghiale, approvato dal consiglio provinciale e che sarà operativo a partire dalla stagione venatoria 2012/2013, nonché di recepire suggerimenti finalizzati all’aggiornamento del nuovo Piano Faunistico Venatorio della Provincia.

 

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