Prestigiosi edifici vanno in rovina tra l'indifferenza generale In primo piano

In un territorio che ogni anno vede diminuire il numero dei propri abitanti sono parecchie le strutture architettoniche che invece di essere riconvertite ad altri usi, giacciono dimenticate e abbandonate al loro destino. Come se non bastasse, ruspe e nuovi “palazzinari”, tentano di trasformare irrimediabilmente il paesaggio cittadino con l’abbattimento di edifici e la realizzazione di nuove cubature inutili se non addirittura dannose per la morfologia urbana della città.

Infatti, prima ancora di presentare e realizzare i mirabolanti progetti che andrebbero a snaturare la fisionomia di Benevento, sarebbe forse opportuno trovare uno scopo agli enormi palazzi, un tempo sedi di uffici e attività prestigiose, che oggi risultano inutilizzati con un enorme spreco di spazi altrimenti impiegabili per scopi sicuramente più utili alla cittadinanza. Tralasciando quelli mai terminati come il famigerato museo di arte contemporanea di piazza Duomo o l’eterno incompiuto rilancio del Malies, il mancato fulcro commerciale del centro città, esistono strutture amplissime alle quali nessuno è riuscito a trovare ancora una degna funzione.

Parliamo in primis di quella che fu la caserma Pepicelli, fiore all’occhiello nella formazione dei giovani carabinieri che da tutta Italia venivano nel Sannio per iniziare la loro carriera militare. Costruita sul viale Atlantici su di un’area un tempo appartenente al Seminario Arcivescovile che ancora oggi confina con la struttura, la caserma Pepicelli è dotata di enormi spazi e giardini che si armonizzano perfettamente con il contesto urbano in cui è inserita. Un tempo i corridoi e i saloni di rappresentanza ivi presenti erano puntualmente gremiti di giovani allievi e dei loro familiari venuti ad assistere ai coreografici ed emozionanti giuramenti di fine corso come, altrettanto cari ai cittadini di tutte le età, erano i cambi della guardia che si alternavano dinanzi al cancello dell’entrata principale. Indelebili sono anche i ricordi delle decine di giovani allievi in libera uscita serale, ragazzi sorridenti e felici di passare qualche ora spensierata tra i vicoli e i locali di Benevento dopo una giornata di duro addestramento. Rigorosamente in gruppo e in ordinata divisa contribuivano senz’altro ad animare le serate cittadine e soprattutto contribuivano alla già debole economia con i loro acquisti e il loro divertimento mai chiassoso o problematico. Sembra però destino che tutte le cose belle di questo Sannio siano destinate a finire, cosi anche per la scuola militare arrivò improvviso il giorno della chiusura; di colpo un intero viale piombò nel silenzio così come diventò deserto li dove un tempo passeggiavano decine e decine di ragazzi speranzosi e orgogliosi del proprio futuro.

Da quel lontano giorno del 2013 le sorti del complesso sono sempre state appese al filo della volontà politica e, peggio ancora, del disinteresse pressoché totale di amministratori di tutti gli schieramenti, capaci più a fare proclami che ha provvedere seriamente ad una vera e concreta riapertura. Qualche reale speranza si accese con la mai realizzata scuola di Magistratura che pomposamente venne annunciata a stampa e giornali ma che, per gli strani e inspiegabili giochi di palazzo, fu invece realizzata a Firenze, città che sicuramente avrebbe potuto farne a meno pur di rilanciare una piccola cittadina di questo delicato Sud Italia.

Quasi ad infierire sulle mancate opportunità, i progetti più disparati sono stati strillati nel corso degli anni: uffici decentrati di qualche ente, trasferimento della Guardia di Finanza, centro del volontariato, sono tutte idee più utili a qualche spot elettorale che non al bene e al rilancio della Città. Non a caso nonostante fiumi di inchiostro di interviste e comunicati, ad oggi l’intero edificio risulta inutilizzato nonostante non si sia mai interrotta una pur minima manutenzione ordinaria.

Sorte non migliore è toccata alla sede dell’ex Banca d’Italia, un tempo prestigiosa istituzione che a causa dei tagli indiscriminati della famosa spending review ha chiuso, quasi sicuramente per sempre, la propria filiale in città. Dove un tempo, non troppo lontano, impiegati e dirigenti in giacca e cravatta erano indaffarati nel proprio lavoro, oggi uno spettrale edificio fortificato e abbandonato si erge su una delle principali piazze di Benevento. Un complesso enorme fatto di uffici, saloni e appartamenti giace completamente inutilizzato senza che nessuno riesca a trovargli una valida alternativa in nome del glorioso passato che sicuramente ha vissuto. Da sede di rappresentanza della Banca Centrale della Repubblica Italiana erano numerosi gli impiegati che da tutta la regione giungevano in città per le loro questioni burocratiche, i loro affari economici e gli interessi dell’Istituto creando anche quell’indotto, seppur minimo, fatto di soggiorni e pranzi di lavoro che per anni hanno contribuito al settore alberghiero di tutto il circondario. Ammainate le bandiere sulla facciata principale, anni di incuria e dimenticanza hanno di fatto trasformato la zona antistante l’ingresso in un parcheggio abusivo, oggi forse unico vero “riutilizzo” dell’intera struttura.

In questo breve, ma purtroppo non esaustivo elenco, non poteva non mancare un’altro edificio di pregio: Villa dei Papi!

Situata nella zona alta della città, personaggi illustri come Cardinali e aristocratici dell’Italia preunitaria hanno soggiornato o avuto residenza proprio in questa villa neogotica che sovrasta il quartiere Pacevecchia. Purtroppo ad oggi dello sfarzo e della storia immensa della magione che fu di Benedetto XIII non rimane quasi nulla. Dopo un coinvolgente quanto sfortunato tentativo di realizzare un centro all’avanguardia per il monitoraggio satellitare del territorio, gli imponenti cancelli in ferro battuto della villa si sono nuovamente chiusi con periodici tentativi di rilancio che quasi mai sono riusciti a concretizzarsi in realistici progetti da portare a termine.

Nel disinteresse generale, un barlume di speranza si riaccende proprio in queste ore con la volontà comunicata da Antonio Verga, presidente del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, di realizzare a Villa dei Papi il Polo delle Arti e delle nuove Tecnologie. L’idea, del tutto condivisibile, sarebbe quella di dare nuova vita all’edificio facendolo diventare un grande hub creativo”, unpalcoscenico naturale” della città, dove organizzare iniziative e performance innovative per catturare l’attenzione e l’interesse di un ampio pubblico. Secondo il progetto di Verga in questo modo la struttura potrà assolvere ad un ruolo di primo piano nella promozione e nella valorizzazione dell’intero territorio: arte, tecnologie, musica e danza a condividere gli stessi spazi per il rilancio della cultura a Benevento: adattare gli enormi interni ed esterni della Villa per realizzare un Campus creativo dove ospitare i giovani affinché godano di un ambiente stimolante e coinvolgente nel nome dell’arte e dello spettacolo.

Un progetto cosi interessante e complesso non può prescindere da una reale e fattiva collaborazione con gli enti istituzionali del Comune e della Provincia al fine di intercettare e reperire i cospicui fondi necessari alla sua realizzazione, ma sarebbe davvero lo slancio necessario ad una Benevento dormiente, come le montagne che la vegliano, con una grande voglia di ripartire e di riscattarsi da tutti gli appuntamenti che negli anni ha mancato con la storia.

Prima ancora di distruggere o cementificare ancora e ancora, sarebbe forse opportuno creare un tavolo tecnico con amministratori, funzionari, architetti, storici, ingegneri e chiunque voglia e sappia imbastire un progetto unitario e di ampio respiro per una riqualificazione concreta della città. Abbandonare definitivamente l’dea di centri commerciali e degli edifici inutili per concentrarsi sulle risorse già presenti sul territorio che, con le dovute accortezze e trasformazioni, possano per davvero dare una nuova linfa vitale all’economia e alla società Sannita.

ANTONINO IORIO