Calcio, Serie B: Benevento croce e delizia. Il 2-2 di Brescia alla fine vale oro! Sport

Si è concluso in parità il big-match infrasettimanale tra Brescia e Benevento. La Strega ha strappato al “Rigamonti” un punto importantissimo in inferiorità numerica, al termine di una partita al cardiopalma. I giallorossi di Caserta sono stati abili ad agguantare la leonessa per ben due volte, annullando i parziali vantaggi della truppa di Inzaghi ed agguantando una X che pesa quasi quanto 3 punti.

Senza guardare al futuro, senza fare piani: il Benevento c’è. Ha risposto presente. Ed ora il morale dei Sanniti, in vista dei prossimi ostici impegni, sebbene intervallati dalla incombente pausa, non potrà che giovarne.

La trasferta lombarda ha sciorinato più emozioni delle aspettative. Merito dell’assetto e dell’approccio offensivo che - a sorpresa - ha caratterizzato ambedue le compagini. Ne ha guadagnato senz’altro lo spettacolo

Caserta ha presentato il suo Benevento schierando il 4-3-1-2 rodato lo scorso turno contro il Crotone. Dentro dal 1’ Elia come esterno basso di destra, Improta mezz’ala e Farias a supporto di Forte e Moncini. Scelta azzardata, quasi scellerata, attesa la letalità del Brescia in ripartenza e la totale assenza di ricambi offensivi per gli ospiti. Tra le fila giallorosse, infatti, non figuravano Lapadula, Ionita e Letizia: pedine imprescindibili per lo scacchiere del tecnico calabrese e per la costruzione della manovra offensiva dei campani.

D’altronde, le impressioni di un eccessivo sbilanciamento si sono presto trasformate in realtà: una doppia clamorosa defaiance in marcatura al 1’ ha paventato un’apparente irrimediabile compromissione del match: il gol di Bisoli da due passi ha mozzato le gambe alla Strega.

Ma il Benevento ha saputo spalleggiare con la leonessa, presentandosi in area avversaria prima con un tiro insidioso di Farias, parato in corner; poi con un’occasione a pochi passi dalla porta, sciupata da un tiro maldestro di Tello sugli sviluppi dello stesso calcio d’angolo.

Al 21’, però, il Colombiano - autore di un pomeriggio davvero folle - si è fatto perdonare: bella combinazione dei giallorossi da palla inattiva firmata Acampora-Glik-Tello. Il centrocampista ha esploso un sinistro micidiale raccogliendo la sponda di Glik e fulminando inesorabilmente Joronen.

La Strega, però, per quanto indubbiamente insidiosa in ambito offensivo, ha palesato fin da sùbito uno squilibrio del pacchetto arretrato. E così, il Brescia ha provato a rimettere le cose a posto prima della fine del 1° tempo: cross di Leris da destra, Glik completamente a vuoto, e Moreo - lasciato tutto solo da un Elia pigro in diagonale - ha insaccato da due passi.

Il Benevento aveva bisogno di uno scossone per cambiare le carte in tavola nella ripresa. E c’è stato. Eccome. Mister Caserta, rinsavendo, ha riconosciuto la scelleratezza di schierare Elia - non al meglio della condizione, ma decisamente disastroso - terzino e Farias dal 1’. Entrambi sono stati autori di un intero tempo di gioco da horror. Dentro, al loro posto, Petriccione ed Insigne: Strega col 4-4-2.

Tutt’altra musica, sebbene in inferiorità numerica. Pochi minuti dopo l’inizio della ripresa, infatti, una stupidaggine madornale di Tello ha rischiato di aggiungere benzina su fuoco, sommandosi al parziale vantaggio del Brescia: l’autore del gol, già ammonito, ha reagito platealmente alle provocazioni di un furbo Bisoli, scontrandosi faccia-a-faccia con quest’ultimo e facendosi automaticamente espellere dall’arbitro Piccinini. Benevento in 10’ per tutto il 2° tempo. Ma l’inferiorità numerica non è bastata ad arginare la straripante volontà dei Sanniti di riportare la gara in equilibrio. Al 24’, uno splendido cross tagliato di Insigne ha pescato Forte che, partito in posizione regolare, si è arrampicato per svettare nell’angolo alto l’assist del compagno, depositando in rete il meraviglioso gol del 2-2.

Nonostante gli assalti finali dei padroni di casa, che hanno provato fino all’ultimo a far valere la superiorità numerica - non capitalizzando una doppia palla-gol confezionata da Bajic e Leris -, il Benevento ha saldato il risultato di parità, portando via dal “Rigamonti” un 2-2 che ha pressoché il sapore di una vittoria, per come maturato.

Croce e delizia, dunque, questo Benevento. “Croce” perchè andare a giocare proprio a Brescia con un undici titolare così spregiudicato, senza fare i conti con le alternative dalla panchina assolutamente limitate per via delle molteplici defezioni, era - e si è confermata - un’assoluta follia. Schierare Elia terzino nel 4-3-1-2 è stato un virtuosismo tecnico quasi fastidioso. Riproporre Farias in queste condizioni atletiche dal 1’ a supporto delle punte, forse, un tentato suicidio. “Delizia” perchè Caserta è stato umile: ha riconosciuto i suoi stessi errori, evitando di imborghesirsi ed intestardirsi ulteriormente. E così, grazie ai cambi e grazie ai singoli - Insigne e Forte su tutti -, la Strega ha svoltato nella ripresa, andando a pareggiare in 10vs11. Una prodezza che sicuramente galvanizzerà i Sanniti in vista del prossimo impegno di sabato allo “Stirpe” di Frosinone.

Il Benevento, dunque, è riuscito a tenersi saldo in zona play-off, sfruttando uno scivolone di Frosinone (2-0 a Crotone) e Lecce (2-2 a Cosenza), in attesa delle gare di Monza, Pisa e Cremonese, che potrebbero modificare nuovamente la graduatoria. Ed in attesa, soprattutto, di recuperare il match non disputatosi contro il Cosenza: al “Marulla” il Benevento avrà occasione di recuperare la gara prima di Pasqua. Si giocherà giovedì 14 aprile.

Tabellino e pagelle:

Brescia (3-4-1-2): Joronen 6; Cistana 5,5 (29’ s.t.: Sabelli: 6), Adorni 5,5, Mangraviti 5 (37’ s.t. Bajic 6); Leris 6,5, Bisoli 7, Bertagnoli 6 (36’ s.t. Jagiello: s.v.), Pajac 6,5; Proia 6 (29’ s.t. Ayè: 5,5); Bianchi 5,5 (Al 19’ s.t. Tramoni: 6,5), Moreo 7. Allenatore: Inzaghi 5,5.

Benevento (4-3-1-2):

Paleari: 6,5 - Pressoché impotente sui due gol bresciani. Super nel finale su Bajic.

Elia: 4,5 - Pessimo in fase di costruzione: ben 11 palle perse. Disastroso come terzino: non chiude la diagonale sul gol di Moreo. Parzialmente giustificato dalla precaria condizione fisico, ma giustamente sostituito alla prima occasione utile (1’ s.t.: Petriccione 6: Solidità, ordine, sostanza, equilibrio. Quello di cui avrebbe avuto bisogno la Strega dall’inizio della gara)

Glik: 5,5 - Roccioso, ma sciagurato nell’intervento che non ostacola il gol di Moreo. Un grandissimo in bocca al lupo per il bruttissimo infortunio subìto nel finale. Il Benevento ha un gran bisogno della leadership del centrale polacco.

Vogliacco: 6 - Forse il migliore del pacchetto arretrato. Spesso fuori posizione o in ritardo nel primo tempo, ma assolutamente presente ed attento nella ripresa. Sufficienza.

Foulon: 6 - Tanta abnegazione: cambia tre ruoli e finisce per fare il centrale di sinistra nella difesa a 3 nei minuti finale. Sempre a disposizione della squadra.

Improta: 6 - Meno appariscenta del solito, ma garantisce la solita quantità e le solite sgaloppate in mezzo al campo.

Acampora: 6,5 - Ormai imprescindibile per la Strega. Anche quando non si vede e non fa assist appariscenti, lui c’è. Ogni calcio piazzato passa dai suoi piedi, ormai. E la qualità è indubbiamente aumentata. (45’ s.t. Calò: s.v.)

Tello: 6 - Gol ed acume tattico da 8, sciocchezza da 4. Una media. La Strega ha bisogno della sua continuità nei 90’ per completare il salto di qualità.

Farias: 5 - Davvero non si spiega perchè Caserta si ostini a schierarlo nella prima frazione di gioco attese le condizioni fisiche ed atletiche assolutamente da rivedere. Lento, fuori posizione ed impacciato. Il Farias che conosciamo, quello forte, tecnico e talentuoso, è un altro. Arriverà, ma ci vuole tempo. E non è il momento di rischiare. (1’ s.t. Insigne: 6,5 - Non ha i 90’? Assolutamente. Ma non si spiega perchè relegarlo in panchina per la prima frazione di gioco preferendogli il Brasiliano. Entra e svolta la gara con un assist delizioso. Tecnica e tanta corsa. Ottimo impatto.)

Moncini: 5,5 - Tanto, tantissimo spirito di sacrificio. La squadra ed i tifosi giallorossi avranno sicuramente apprezzato. Pecca, però, nella lucidità negli ultimi 30 metri. Quella che gli avrebbe permesso, con qualche tocco decisivo e preciso in più, di guadagnarsi la sufficienza piena. (30’ s.t. Pastina: 6,5 - Ritorno solidissimo appena chiamato in causa a saldare un preziosissimo risultato di parità. Lotta, si sbatte. Lui c’è.)

Forte: 7,5 - Primo tempo in ombra, probabilmente non per colpa sua. Nella ripresa sale in cattedra, dimostrando di essere un attaccante di un’altra categoria. Tiene alta la squadra, costruisce, prende i falli. Il gol, poi, una meraviglia. Forte? Fortissimo.

Arbitro: Marco Piccinini di Forlì: 6,5

Assistenti: Affatato e Marchi.

IV Uomo: Perenzoni.

Var: Ghersini.

Assistente Var: Bresmes.

Reti: 1’ Bisoli (Br), 21’ Tello (Be), 33’ Moreo (Br), 22’ s.t. Insigne (Be).

Ammoniti: Tello 5’ s.t., Tello 6’ s.t.; Bisoli 6’ s.t., Leris 34’ s.t.

Espulsi: 6’ s.t. Tello (Be)

Angoli: 9-5

Recupero: 0’ p.t. - 6’ s.t.

FRANCESCO MARIA SGUERA

Foto: Il Mattino