Dal 2 al 30 maggio le domande d'iscrizione al registro per la caccia al cinghiale sul territorio sannita In primo piano

Dal 2 al 30 maggio prossimi sarà possibile presentare la domanda di iscrizione al registro provinciale per la gestione faunistico-venatoria del cinghiale sul territorio sannita. E' quanto è stato stabilito nel corso di un incontro, presieduto dall'assessore provinciale sannita alla caccia Gianluca Aceto, dedicato all'attuazione del Regolamento faunistico-venatorio del cinghiale, approvato nel 2011 dal Consiglio provinciale.

Nei cinque Distretti o macro aree, nei quali è stato suddiviso il territorio provinciale, e all'interno delle aree a caccia specifica (ACS) individuate in ciascun Distretto, sarà possibile intervenire per la caccia agli ungulati, ma in maniera ed in misura tale da garantire il corretto equilibrio di presenza della popolazione di cinghiali rispetto all'ecosistema. In altre parole, si potrà cacciare con il duplice obiettivo, però, di tutelare il territorio e di assicurare l'autosufficienza degli stessi ungulati.

Nel corso della riunione di approfondimento dei contenuti del regolamento, cui hanno partecipato il responsabile del competente Servizio della Provincia dott. Antonio Castellucci, e i rappresentanti di tre Associazioni Venatorie e i 23 responsabili di altrettante Squadre di cacciatori per gli ungulati, è stato ribadito il concetto alla base del regolamento e cioé che, appunto, il cinghiale è una risorsa per l'ambiente e che occorre garantirne la presenza sul territorio in un numero sufficiente per la stessa loro sopravvivenza, ma avendo cura di limitare i danni alle produzioni agricole che gli ungulati inevitabilmente causano.

Il regolamento, in questo spirito, infatti, definisce la massima densità raggiungibile dalle popolazioni di cinghiali sul territorio senza che si danneggino le coltivazioni, le piantagioni e le altre specie animali in ogni ACS, secondo il parametro della Densità agricola forestale. Quanto alle modalità operative del programma, il regolamento stabilisce che saranno formate squadre di cacciatori, ciascuna delle quali composta da un numero massimo di trenta unità, individuate ed assegnate in base alla residenza anagrafica delle stesse.

Tutte le squadre avranno cura della gestione dell'intero Distretto per un massimo di cinque anni. Come previsto dal regolamento, infine, sarà ammessa la rotazione delle squadre all'interno di uno stesso Distretto. Tuttavia, ogni tre anni sarà effettuata dalla Provincia la valutazione del comportamento sul territorio delle squadre dei cacciatori e saranno inoltre stabilite eventuali misure ed accorgimenti al fine di migliorare la gestione faunistica venatoria della specie.

Nel commentare gli esiti della riunione su tale regolamento l'assessore Aceto ha affermato: «Stiamo presentando e discutendo i contenuti del vigente Piano faunistico/venatorio e le relative norme di attuazione, avendo peraltro cura di informare che stiamo provvedendo al loro necessario aggiornamento. In questa fase abbiamo voluto avviare la sperimentazione di una delle attività più delicate ed importanti previste dal Piano e che concerne per l'appunto la caccia al cinghiale, una specie animale che causa non pochi problemi alle coltivazioni agricole. Abbiamo voluto illustrare lo spirito e la lettera del regolamento e confidiamo nel senso di responsabilità e nella disponibilità ed intelligenza di ciascun cacciatore per la sua corretta applicazione. Riteniamo il regolamento come un provvedimenti “in fieri”: in altre parole, siamo pronti a recepire suggerimenti ed indicazioni per migliorare ed arricchire il documento nel prossimo futuro, nella consapevolezza che questa fase di sperimentazione, si richiede la più ampia collaborazione e condivisione delle norme. D'altra parte abbiamo già introdotto misure specifiche per la verifica ed il monitoraggio dei comportamenti sul campo». 

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