Natura, ritmi lenti e autenticità per attrarre turisti nel Sannio In primo piano

Il turismo come opportunità di sviluppo delle nostre aree interne passa sempre di più per uno studio ragionato tra esperti di marketing territoriale e specialisti della comunicazione.

Prova ne è il progetto a cui stanno lavorando la Comunità Montana del Fortore e l’Università degli Studi del Sannio per la creazione di “Esperti in Destinazione Turistica”.

Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Vittoria Marino, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese e cattedra di Marketing presso l’Università degli Studi del Sannio.

Sono arrivata qui - ci racconta - dopo circa venti anni di insegnamento presso l’Università degli Studi di Salerno, dove ho coperto diversi insegnamenti sempre relativi al Marketing e alla gestione aziendale. Sono nata e vivo a Salerno e amo tutta la nostra meravigliosa Regione, dal mare alle montagne”.

Vittoria Marino è altresì autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e nelle sue ricerche un filone significativo, che studia da anni, è rappresentato dalla sostenibilità e dalle nuove tendenze in tema di turismo, soprattutto per quanto riguarda la Generazione Z.

Il visitatore delle aree interne è un turista di élite, perché non segue la massa ed ha una determinata sensibilità. Come lo si attira?

Il turista delle aree interne e dei borghi è un tipo di turista che esprime bisogni ben definiti e differenti dal turista delle città d’arte, dal turista delle aree costiere e dal turista delle aree di montagna. Una attenta valutazione delle caratteristiche, delle abitudini e delle intenzioni del turista che frequenta le aree interne è di fondamentale importanza per “costruire” un’offerta turistica in grado di soddisfarlo. Rispondere alle esigenze e ai bisogni del turista amante di percorsi naturalistici, dei ritmi lenti, della autenticità delle persone, del cibo e delle usanze locali, rappresenta il punto di partenza fondamentale per “soddisfare” bisogni ancora non completamente studiati e approfonditi di questa tipologia di turista. Il primo passo è dunque “indagare” questa tipologia di turista che certamente rappresenta una nicchia elitaria di turismo. È necessario dunque rispondere alle seguenti domande: cosa e quando cerca realmente il turista nel suo viaggio verso le destinazioni turistiche rappresentate dalle aree interne? Il viaggio diventa metafora della vita, conoscenza di se stessi e la meta l’avventura che la vita stessa rappresenta? Per poterlo “attirare” è dunque necessario “conoscerlo” approfonditamente.

I nativi digitali delle aree interne cosa possono fare per far conoscere i loro territori?

La Generazione Z, ovvero la prima generazione nata nell’era della digitalizzazione, è di fondamentale importanza nella comunicazione e promozione dei territori interni in quanto i giovanissimi parlano direttamente ai loro simili con il loro linguaggio e attraverso i loro strumenti. Gli enti territoriali e quindi anche la Comunità Montana del Fortore dovrebbero collaborare con i loro giovani e giovanissimi, ingaggiandoli in un vero e proprio piano di promozione del proprio territorio, attraverso gli strumenti di comunicazione digitale che loro normalmente utilizzano, parlando nel loro linguaggio ai propri coetanei vicini e lontani. I giovani delle aree interne possono diventare veri e propri “influencer” del proprio territorio se opportunamente coinvolti verso un obiettivo ben definito e coordinati da specialisti della comunicazione.

In cosa consiste il progetto che la Comunità Montana del Fortore sta realizzando con l’Università degli Studi del Sannio?

Il progetto che prevede la collaborazione della Comunità Montana del Fortore e del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi quantitativi dell’Università degli Studi del Sannio si basa sostanzialmente sulla progettazione di un percorso di Alta Formazione che avrà la principale finalità di creare esperti della Destinazione Turistica in grado di lavorare sul territorio per la promozione e valorizzazione delle risorse locali al fine di attrarre turismo nel territorio.

Il percorso avrà come obiettivo la formazione di esperti in grado di individuare le potenzialità di una Destinazione Turistica e di sviluppare piani di sviluppo, comunicazione e marketing per la promozione e valorizzazione del territorio finalizzata all’attrazione turistica.

Particolare importanza nell’ambito del percorso di apprendimento sarà data ad una formazione mirata a consentire ai partecipanti l’acquisizione di competenze in linea con le attuali esigenze del mercato, in particolare legate alla digitalizzazione e agli strumenti di social media marketing e alle tematiche della sostenibilità in coerenza con l’Agenda 2030, che le rendano in grado di intercettare e gestire i nuovi flussi turistici interessati alle aree interne (nomadi digitali, Millenials, Generazione Z), di supportare gli operatori locali e gli enti pubblici nei processi di innovazione dell’offerta dei propri servizi alla luce delle nuove tecnologie digitali e di comunicazione, rafforzando così la propria presenza in rete attraverso strategie SEM e SEO (automazione e ottimizzazione), di padroneggiare strumenti di Marketing Analytics attraverso cui effettuare sentiment analysis e monitoraggio dei propri canali di comunicazione digitali, di utilizzare le principali leve di marketing territoriale, web marketing e community marketing con la finalità di apertura al contesto internazionale per intercettare i “turisti di ritorno”, emigrati dal territorio del Fortore e desiderosi di riscoprire le proprie origini e di mantenersi “connessi” alla propria terra.

I fruitori dei media rimbalzano sempre più da una piattaforma all’altra, quasi in maniera bulimica. Quali le nuove tendenze di comunicare i territori, unite a governance e marketing?

La comunicazione digitale oggi è diventata strumento necessario e indispensabile per comunicare le destinazioni turistiche. I blog turistici e le pagine Instagram gestiti dai travel blogger sono diventati la principale fonte informativa per chi pianifica il proprio viaggio. Molti travel blogger diventano essi stessi operatori turistici per piccoli gruppi, specializzandosi in determinati tipologie di esperienze e accompagnano direttamente i visitatori in determinate località per fruire di esperienze particolari. Ma si moltiplicano anche le piattaforme digitali dove condividere i propri contenuti e la tendenza in atto è verso la necessità di raggiungere il potenziale turista/visitatore attraverso modalità differenti e diversificate che oggi sono possibili grazie alla pluralità di strumenti digitali che la tecnologia mette a disposizione.

Quali sono secondo lei i punti di forza e di debolezza delle nostre aree interne?

La gran parte degli operatori turistici e di chi è preposto alla gestione del turismo nelle aree interne vede come principale punto di debolezza di questi territori l’arretratezza infrastrutturale delle vie di accesso e delle strutture di accoglienza. Ma questo punto di debolezza può e deve essere trasformato in un punto di forza, facendo leva sul “viaggio” che il turista deve compiere per raggiungere una destinazione non facilmente accessibile per tutti e creando l’idea che il viaggio stesso crea il benessere che questo particolare tipo di turista effettivamente ricerca. Un altro punto di forza su cui costruire la comunicazione di questi territori è l’autenticità dell’esperienza, non ancora intaccata dalle logiche del profitto ad ogni costo e dallo sfruttamento delle risorse del territorio, che coinvolge tutti i sensi del visitatore: gusto (enogastronomia), vista (panorami), tatto (artigianato locale), olfatto (odori e profumi) udito (ascoltare la natura).

Come rendere il Fortore competitivo ed attrattivo per cittadini e imprese?

La competitività di un territorio passa necessariamente attraverso l’identificazione della sua distintività rispetto ad altri territori. I territori e le destinazioni turistiche oggi competono tra di loro per attrarre il visitatore e questa logica non esclude le aree interne e i piccoli borghi. L’identificazione degli elementi di distintività di un territorio è una fase di studio che è necessaria per intercettare gli asset competitivi che differenziano una destinazione rispetto ad un’altra, nel nostro caso una Comunità Montana rispetto ad un’altra. Su questi asset si costruisce poi un piano di comunicazione per rendere attrattivo lo specifico territorio per turisti, cittadini o imprese a seconda delle politiche di sviluppo che vogliamo perseguire. C’è da dire che il coinvolgimento dei cittadini, il cosiddetto coinvolgimento dal basso, è fondamentale nelle policy di indirizzo e sviluppo pianificate dell’attore pubblico affinché si raggiungano gli obiettivi definiti. Qualunque decisione se calata dall’alto avrà effetti sicuramente meno impattanti rispetto ad azioni di coinvolgimento e di concertazione con la cittadinanza e il mondo delle imprese.

ANNAMARIA GANGALE

annamariagangale@hotmail.it

Foto: in apertura veduta di Pago Veiano. In basso - da sinistra - la prof.ssa Vittoria Marino e vedute di San Marco dei Cavoti e San Bartlomeo in Galdo 

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