Aldo Moro, l'uomo della mitezza politica Società

È stato presentato presso la sala Vergineo del Museo del Sannio il volume di Marco Follini “Via Savoia. Il labirinto di Aldo Moro”, una iniziativa promossa dal “Laboratorio per la felicità pubblica”, in collaborazione con “BASE Benevento”.

Aldo Moro lascia a tutti quelli che sono venuti dopo una eredità importante, che non va dispersa: la mitezza e, nello stesso tempo, un carattere forte, volitivo”, ha affermato l’ex senatore Marco Follini.

Per poi aggiungere: “Moro era un combattente della politica, non era rassegnato né un pavido. Ha pagato caro questo suo carattere, ma ha lasciato un segno profondo nella vita del Paese. Moro parlava di “passioni troppo forti e strutture molto deboli” per dire che l’Italia era un paese attraversato da molte fratture, da molti litigi, da molte contese e, però, non aveva il senso dello Stato, delle istituzioni e, quindi, la saldezza del nostro stare insieme. Dopo la sua morte la politica è rimasta ferma lì, con tante passioni non più governate e non più messe a frutto ed una grande difficoltà a riconoscere tutti gli italiani e tutte le forze politiche in un disegno comune”.

Queste passioni trovano invece massima espressione nel Volontariato, in particolare qui a Benevento.

Il Volontariato diciamo che ha sostituito molto della politica ed oggi ha un valore sociale e civile ‘più forte’ rispetto a quando, quel valore, era fatto proprio dai partiti e testimoniato da chi nei partiti aveva più voce in capitolo”.

Dopo il saluto del presidente della Provincia f.f. Nino Lombardi, alla presenza di tanti autorevoli esponenti dell’allora Democrazia Cristiana, ad introdurre i lavori della presentazione è stato Ettore Rossi, coordinatore Laboratorio per la felicità pubblica: “È nostro desiderio proporre il pensiero e la figura di uno statista che ha fatto, noi diciamo della mitezza politica, un tratto molto importante del suo impegno. E intendiamo riproporlo perché valido, questo tratto, anche per l’oggi per un impegno che guardi al senso della misura, alla fatica e alla responsabilità del dialogo, dell’attenzione agli esclusi, agli ultimi: una delle caratteristiche di un impegno politico che oggi è indirizzato al Bene comune. In particolare, abbiamo chiesto anche a giovani studentesse di commentare il libro su Aldo Moro perché volevamo avvicinare la figura di questo grande statista anche agli studenti: immagino che un sedicenne probabilmente oggi non ha grande dimestichezza con la figura di Aldo Moro o di altri personaggi. Ecco perché siamo qui in un’ottica sempre di cittadinanza attiva, di motivare le persone all’impegno, richiamando figure che possono essere di esempio”.

GIUSEPPE CHIUSOLO

Nella foto: Ettore Rossi e Marco Follini insieme alle tre studentesse dell'istituto “De La Salle” Leda Rossi, Vittoria Abbondante e Claudia Lopez.