Anche a Benevento viene piantato un Ginko biloba per celebrare 60 anni di vita di Amnesty International Società

Facciamo crescere i diritti!”. È questa la scritta incisa a caratteri cubitali sulla targa posta nei giardini di fronte al Tribunale di Benevento, in cui è anche riportato il testo dell’Articolo 1 della Convenzione dei diritti dell’Uomo: Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.

Aderendo alla iniziativa di carattere nazionale, anche a Benevento è stato piantato - insieme ad una ginestra e ad un maggiociondolo - un albero resistente, il Ginko biloba, che è anche simbolo di pace: Amnesty International ha voluto celebrare così i suoi 60 anni di attività in difesa dei diritti umani.

L’iniziativa è stata intrapresa dal responsabile del Gruppo di Amnesty International Benevento, Luigi Marino e dall’Ordine degli Avvocati di Benevento.

La cerimonia si è svolta questa mattina, nei giardini di via Raffaele De Caro, alla presenza del responsabile della Circoscrizione Campania-Basilicata di Amnesty, Mario Gallo e della presidente del Consiglio dell’Ordine Stefania Pavone: “Abbiamo accolto con entusiasmo e sensibilità l’iniziativa di Amnesty, perché quello dell’avvocato è sicuramente un ruolo importante rivolto al sociale: dove c’è una violazione di un diritto fondamentale c’è sempre un avvocato. Da avvocati siamo sempre in prima linea e mi piace ricordare quei colleghi che nel mondo vengono quotidianamente perseguitati, minacciati, arrestati, proprio perché con lealtà ed indipendenza intendono esercitare la professione a favore degli indifesi e di coloro che sono più vulnerabili”. Piantare un albero, è un po’ come “difendere” il territorio. “Piantare un albero è segno di speranza, di vita. L’idea di un mondo migliore non solo da un punto di vista ambientale, ma per dare un senso alla vita e quindi al diritto. È uno spazio verde che abbiamo voluto creare insieme ad Amnesty e intendiamo tutelare”.

GIUSEPPE CHIUSOLO 

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