Escalation del sesso scambista a Benevento Società

Prendiamo le mosse dalla notizia apparsa due settimane or sono sul portale del Mattino.it per fare un discorso di più ampio respiro. «Voglia di sesso nel Beneventano» il titolo del video porno che sarebbe stato girato nell’appartamento di una coppia scambista di Benevento insieme ad altre due coppie di coniugi. Pietra dello scandalo per molti, enorme burla per altri e per qualcuno ammonimento a chi fa giornalismo di professione a non cadere in simili trappole mediatiche.

Non abbiamo elementi sufficienti per poterci schierare dall’una o dall’altra parte delle fazioni contrapposte, tra chi asserisce in modo convinto “è falso” o “è vero”, né ci sentiamo di dare dello sprovveduto nel suo lavoro a chicchessia, però alcune cose vanno precisate.

Il fatto che la notizia di cui si fa menzione sia stata la più letta del giorno, della settimana e dell’ultimo mese, non fa che suffragare quanto ebbe a dichiarare lo stesso presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, in una delle sue ultime venute a Benevento, vale a dire che le cinque esse di soldi, sport, sangue, spettacolo e sesso sono garanzia di vendite del giornale.

Già nel n. 14 del 2005 di Realtà Sannita scrivevamo che esistono “scambisti” (alcuni parlano di poliamorismo di coppia, ovvero tendenza ad aprire il ménage coniugale a terze, quarte, quinte ecc. persone) nel Sannio e sono pure numerosi, conducono una vita come tante, fanno i lavori più disparati e nel tempo libero, oltre a ritrovarsi in locali per scambisti, si contattano e selezionano mettendosi d’accordo su Internet.

Oggi aggiungiamo che Internet ha rivoluzionato il mondo della pornografia, incidendo molto anche sull’economia dell’industria pornografica, dopo averne definitivamente stravolto la catena commerciale e aver messo il sesso alla portata di tutti. Il vecchio mercato del porno sta scomparendo.

I cinema a luci rosse si avvicinano sempre più ad esperienze d’essai, la vendita di dvd e giornali porno è crollata, il mercato è cambiato. È l’epoca del fai da te, e se prima il porno riguardava qualche milione di persone, adesso sono centinaia di milioni che si collegano ogni giorno in Rete per pubblicare, guardare, contattare. Parallelamente alla diffusione delle nuove tecnologie, sta cambiando il modo di vedere il sesso.

L’equipaggiamento minimo per registi trasgressivi consiste in due semplici cose: una videocamera digitale e un computer. Poi si diffonde il filmato sul web: fondamentale che tutti gli “attori” coinvolti siano concordi alla diffusione, perché pubblicare un filmato (o foto) in rete senza il loro consenso, è un reato. Nasce così il genere che Sergio Messina, giornalista e produttore, definisce Realcore. Nell’immaginario Realcore c’è l’elogio della diversità fisica e dell’imperfezione, non più l’immagine preconfezionata della pornostar bensì quella della sessualità casalinga.

Il video amatoriale aumenta nello spettatore il senso di prossimità con quanto accade dietro lo schermo. Ed è proprio da quest’ultima considerazione che parte anche l’inchiesta di Federico Ferrazza, giornalista esperto di nuove tecnologie, poi sfociata nel libro “Personal porno. Come diventare pornostar in Rete e manager di se stessi (senza farsi fottere)”, un viaggio nel mondo della sessualità del XXI secolo ricco di storie e dati di mercato, dalle studentesse e impiegate che “arrotondano” spogliandosi davanti a una webcam, al bizzarro e variegato universo della sessualità on line nelle sue molteplici accezioni.

Abbiamo chiesto al volo, e non è solo un modo di dire in quanto di ritorno da Cuba dopo un congresso organizzato da Mariela Castro (non figlia ma nipote di Fidel), alla sessuologa Chiara Simonelli, presidente della Federazione europea di sessuologia, e prima che ripartisse per Madrid, il suo parere in merito all’escalation nel beneventano del fenomeno degli scambisti: “Penso che si tratti di un fenomeno reale, reso più vario dalle facilitazioni tecnologiche, e non certo relativo ad un’area geografica italiana specifica. Non si tratta certo di maggioranza, ma questa realtà ha una sua quota di aficionados”.

Ricordiamo che la professoressa Chiara Simonelli è direttore dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma dove effettuano la loro formazione i sessuologi sparsi per la penisola, aventi nel corpo docente della scuola, tra gli altri, il prof. Willy Pasini (università di Ginevra), la dott.ssa Maria Moro (università di Roma), la prof.ssa Marisa Malagoli Togliatti (università di Roma), figlia adottiva di Palmiro Togliatti e Nilde Jotti, e le dottoresse Adele Fabrizi, Roberta Rossi, Cinzia Silvaggi, Francesca Tripodi (dell’Istituto Sessuologia Clinica di Roma).

GIANCARLO SCARAMUZZO

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