Il Monumento a Padre Pio Società

Egregio Direttore,

con il n..8 del Suo Periodico, in questi giorni in edicola, la Sua riconosciuta neutralità su molte vicende e non ultima quella che riguarda il “manufatto” nella Rotonda dei Pentri di Benevento, è venuta meno.

Sono però certo che la Sua correttezza dia uguale risalto alla replica diretta a Mario Pedicini; ne sono certo perché già nel N. 17 del 1991 mi ospitò per rispondere ad un commento rivoltomi in maniera poco riguardosa, guarda caso, proprio dal Pedicini.

E’ bene che le persone disinformate ed i rispettivi compagni di cordata politica si leggano la lettera di contestazione al “Productus Horridus” risalente allo 08.10.1999 ( BENEVENTO N.17) e gli realta_articoli pubblicati a riguardo ancora dallo stesso periodico in data 05.11.1999 – 21.12.1999 – 14.09.2001 e dalla “GAZZETTA DI BENEVENTO” 22.09.2001 e 10.11.2001; tutto questo per non entrare nel merito delle motivazioni che determinarono le dimissioni dal Comitato da parte di Mons. Pasquale Maria Mainolfi al quale ci si era “molto devotamente” rivolti.

Pertanto, se si vuole contrabbandare il falso per aderire alla linea dettata dal GRAN CAPO, si sappia che i Beneventani sono maturi per non accettare oltre le imposizioni politiche e, più ancora quelle culturali vieppiù se coinvolgono l’aspetto religioso.

Come si permette, ed a che titolo, Mario Pedicini di offendere i fedeli che, a Suo dire “UNA VOLTA TANTO DOVREBBERO METTERE IN MOTO IL CERVELLO”? .

Molto probabilmente gli sfugge che un’immagine sacra è tale perché deve dare un messaggio immediato e comprensibile a tutti, intelligenti o non, colti o ignoranti ad eccezione di quelli che vogliono essere caparbiamente stupidi.

Poiché, inoltre, viene chiamata in causa dall’autore dell’articolo la valenza artistica dell’opera, cosa sulla quale non ci si è mai espressi avendo sempre contestato il “manufatto” solo per non rispondere alle aspettative religiose dei fedeli di Padre Pio, mi corre l’obbligo di riportare uno tra i tanti pareri pervenuti; quello del prof. ACHILLE BONITO OLIVA che non ha bisogno di presentazioni essendo il più importante critico di arte contemporanea a livello internazionale, nella speranza che i pseudo-dotti o i cultural-politico-dotti, la finiscano con stupidi protezionismi.

“ Una Rotonda sul banal grande. Ho il primo caso di una rotonda per un beato Pio cubista. Non siamo a Rimini e nemmeno nella discoteca Paradise. Qui siamo alla Rotonda dei Pentri a Benevento da cui sembra che Padre Pio stia decollando. Pio è cubista, pieno di provviste, come si vede dall’immagine; la strada per il Paradiso è lunga e quella della brutta scultura è corta”.

Tutto quanto sopra in qualità di Presidente di un Comitato regolarmente costituito; e se con l’essersi rivolto personalmente a me, se ne è voluta sminuire l’importanza, si è peccato di superbia e di ineducazione.

A titolo personale devo complimentarmi con Mario Pedicini che non sapevo conoscesse, tra le tante, anche le commedie napoletane significandogli, tuttavia, che non ne riesce ad interpretarne il senso o, quanto meno, ha cercato di contrabbandare una sua personale interpretazione, certamente non corrispondente allo spirito della ben nota commedia di De Filippo, allo stesso modo con cui difende il “manufatto” solo a Lui, ed a pochi come Lui, caro.

Ed ancora, se io sono il “Nennillo” della commedia menzionata, Lui si è dichiaratamente proposto come il Cupiello della stessa; tanto da essere divenuto grande esperto nell’organizzare ogni anno i Presepi cominciando anche con almeno tre mesi di anticipo rispetto al Santo Natale.

Con gratitudine per l’ospitalità.

Benevento 03 maggio 2002.

Michele Benvenuto.

Benvenuto dice che se lui è Nennillo, io sono Cupiello. Insomma, pare voglia restituire l’offesa.

Il fatto è che io non l’ho offeso e non intendo offenderlo.

Io ho stima di Benvenuto, professionista e cittadino, perché dedica idee e sogni alla sua città. Sul punto specifico del comitato che vuole delocalizzare il monumento a Padre Pio, ho scritto che tanta energia (gli do atto che ha saputo smuovere migliaia di persone) potrebbe essere meglio indirizzata “a fare”, anziché a togliere di mezzo quel che si è fatto.

Che sia bello o brutto, quello che si è fatto, si può discutere. Nessuno, però, può usare la censura, che è stata abolita da tempo.

Così come nessuno può chiamare in causa Achille Bonito Oliva per impedire di avere giudizi estetici diversi.

Che pure Bonito Oliva – personaggio eccentrico e controverso - abbia detto che il monumento di Pengue è brutto significa solamente che tutti possono dire che è brutto, ovvero che non convince, ovvero “che se fossi artista, non l’avrei fatto così”. Ma, per l’appunto, l’arte è libera e non c’è un solo modo per esprimere la santità di Padre Pio. Più o meno come le Madonne dipinte da tutti gli artisti della storia, credenti e non, non vogliono essere il ritratto di una donna di nome Maria vissuta duemila anni fa.

M. P.

(Realtà Sannita anno XXV – n.9 / 16-31 maggio 2002 pag.2)