Ordine dei Giornalisti della Campania e studenti Unisannio per ricordare Giancarlo Siani Società

Giancarlo Siani aveva 26 anni quando fu assassinato nel 1985 a cause delle sue inchieste di mafia pubblicate sulle pagine de Il Mattino.

A distanza di quasi 40 anni ancora oggi il nome di Giancarlo Siani suscita emozione tra i giovani e tra gli aspiranti giornalisti. Su questi temi si sono ritrovati a discutere giovani studenti e giornalisti in un corso di formazione organizzato dalla commissione legalità dell'Ordine Regionale dei Giornalisti e l'associazione studentesca Demmis dell'Unisannio. Nella sala letture di Palazzo De Simone la giornalista Anna Liberatore ha coordinato il vivace dialogo che si è aperto grazie agli interventi del Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e Giovanni Taranto amico e collega del giornalista scomparso.

Hanno portato i saluti il sindaco di Benevento Mario Clemente Mastella, il Rettore dell'Università degli Studi del Sannio Gerardo Canfora e il rappresentante degli studenti di Unisannio Stefano Orlacchio. Il presidente regionale dell'Ordine dei Giornalisti Ottavio Lucarelli ha lodato l'iniziativa che è partita dai giovani studenti universitari che si sono incuriositi e appassionati alla vita di Giancarlo Siani manifestando interesse e curiosità. Profonde le osservazioni sulla legalità profuse dalla prof.ssa di Diritto Privato Antonella Tartaglia Polcini che ha acceso spunti di riflessione sempre attuali.

Paolo Siani ha raccontato invece tanti aneddoti e ricordi della storia di Giancarlo, il desiderio della famiglia di non far dimenticare la storia di Giancarlo, un giovane impegnato nella sua professione con l'amore per la verità. Un cronista in un territorio difficile dove le infiltrazioni mafiose sono ben radicate e dove parlare ancora di Giancarlo significa anche portare avanti la lotta contro la mafia. Giancarlo non voleva essere un eroe, voleva solo fare il giornalista e raccontare. Un amore per il giornalismo, ha riferito il fratello, che è nato tra i banchi di scuola grazie ad un giornalino scolastico e a un docente che lo incoraggiava a scrivere perché aveva notato grandi qualità.

La storia di Giancarlo ha un finale drammatico che però merita di essere raccontata, ha spiegato il suo amico e collega Giovanni Taranto che ha ricordato gli eventi degli ultimi giorni di Giancarlo, delle sue inchieste portate avanti con il fervore che può avere un giovane di 26 anni, entusiasta della vita e della sua professione. Quando i killer entrarono in azione la sera del 23 settembre '85, ha ricordato Taranto, ovviamente, la notizia della sua uccisione per tutti noi che lo conoscevamo fu uno choc immenso e l'immagine del suo corpo senza vita nella famosa e sempre invidiata auto Mehari fu motivo di grande sofferenza.

Oggi l'auto di Giancarlo Siani, la Mehari Citroen, è esposta al PAN di Napoli.

NICOLA NUZZI       

LE FOTO SONO DI MIMMO SALIERNO PER REALTA' SANNITA

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