Pe-Pee! Spazzino! Monnezza! Società

Oggi siamo tutti presi da isole ecologiche e contenitori diversi per la raccolta differenziata con relativi dubbi amletici di ogni tipo. Ma non sempre è stato così. Vi era un tempo in cui – sicuramente con maggiore comodità da parte degli utenti – gli addetti alla raccolta venivano direttamente a casa a ritirare i rifiuti. Il servizio veniva chiamato “nettezza urbana” ed era gestito dalla ditta Carla Langione.

Uomini forti e robusti, dotati di un grande sacco a spalla, si preannunciavano alle massaie del condominio con un deciso squillo della trombetta in dotazione, seguito immediatamente dalle parole chiarificatrici: “Spazzino! Monnezza!”. Non c’era molta cura linguistica o semantica in quelle parole, ma erano assai efficaci alla comprensione. Ora bisognerebbe dire: “Operatore ecologico a domicilio! Raccolta dei rifiuti solidi urbani!”. E, francamente, non avrebbe la stessa immediatezza nella comunicazione!

Lo “spazzino” saliva – a sacco vuoto – fino all’ultimo piano e da lì, a scendere, lo riempiva di rifiuti, versando nel suo sacco il contenuto del “coccio della monnezza”, o, come si direbbe oggi del “contenitore dei rifiuti indifferenziati” della famiglia. A Natale e a Pasqua, che sono – per dirla alla Eduardo De Filippo - “feste ricordevoli”, il brav’uomo faceva anche gli auguri ad ogni singola famiglia ricevendone in cambio una piccola mancia. Oggi verrebbe chiamata “dazione volontaria” e non è detto che qualche magistrato inquirente non potrebbe aprire un fascicolo sul caso.

Per le strade gli spazzini, sempre rigorosamente uomini rudi, provvedevano allo “spazzamento” con scope fatte di saggina, del tipo “scopa volante della strega”, raccogliendo i rifiuti in bidoni su carrettini a ruote. Spesso passava anche l’automezzo addetto al lavaggio delle strade: due robusti “baffi d’acqua” a destra e a sinistra, che il conducente sapientemente riduceva per non bagnare auto in sosta o passanti. Inoltre, tutti i servizi erano compresi nelle tasse comunali.

Cosa dite? Che quasi era meglio allora di oggi? Che i tombini non venivano intasati da mezzi forniti di spazzole rotanti, alla Mazinga, che non distinguono una grata da una mattonella e li intasano di polvere e terra? Che di lavare le strade oggi nemmeno se ne parla? Secondo me, siete persone contro il progresso.

LUIGI PALMIERI 

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