Coraggio Sanniti: Bebiano è solo l'inizio! Cultura

L'iniziativa di Realtà Sannita di raccontare la storia dei Liguri Bebiani attraverso il sito archeologico di Macchia di Circello, sta riscuotendo apprezzamento da parte di studiosi e semplici appassionati. Ciò anche grazie alla pervasività delle interazioni e la condivisione dei contenuti nelle chat e sui social media. Tra questi, non è mancato l'ambasciatore Enrico de Agostini, che ha voluto inviarci un suo scritto per incoraggiarci nel percorso intrapreso. Il nostro reportage ha come obiettivo, lo ribadiamo, quello di agevolare un confronto costruttivo tra i diversi Attori del territorio, finalizzato ad elaborare una proposta unitaria per una progettazione condivisa in grado di riscoprire e custodire, valorizzare e rendere godibile il patrimonio storico-archeologico della città di Bebiano.

La recente notizia che gli scavi di Saepinum ad Altilia potranno, d'ora in avanti, essere visitati solo pagando un biglietto -come si compete ad ogni area archeologica che si rispetti e come si deve fare se si vuole preservare il nostro ricchissimo ma fragilissimo patrimonio- ha suscitato sui social media una serie interminabile di commenti, pro e contro. E questo è un buon segno, perché, nel bene e nel male, essa dimostra che l'argomento storia, archeologia, patrimonio culturale è rilevante e interessante per moltissimi di noi. In questo contesto, quindi, persino le argomentazioni di coloro i quali vorrebbero continuare ad usare quell'area archeologica unicamente come luogo di domenicali abbuffate, sono utili a dimostrare che da noi la cultura è sentita e vissuta molto più che altrove nel mondo. In quanto italiani siamo, volenti o nolenti, consapevoli o no, parte di una tradizione millenaria che ci pone al centro dello sviluppo culturale dell'intera umanità.

Il patrimonio che custodiamo, non appartiene, quindi, solo a noi. Proprio come la foresta amazzonica non appartiene solo ai brasiliani. Ne è testimone il primato che l'UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Istruzione, la Scienza e la Cultura attribuisce al nostro Paese. Con 59 siti riconosciuti come parte del patrimonio dell'umanità, l'Italia è la Nazione più rappresentata al mondo. Di questa lista eccellente, fa parte anche il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento. Le fanno da sfondo le nostre colline dalla struggente bellezza e i contrafforti del Matese, che dal 2017 attendono che la Regione Campania dia attuazione alla legge istitutiva del Parco Nazionale. Il nostro patrimonio culturale e paesaggistico costituisce, insomma, una grande ricchezza, che dobbiamo gestire in maniera intelligente ed oculata. Come ogni tesoro, anche il nostro può, infatti, essere mal speso, sperperato o semplicemente dimenticato. È quello che purtroppo accade ad uno dei suoi ′gioielli′: Bebiano. Si tratta del sito dove, nel 180 a.C. fu fondata la capitale dei Liguri Apuani, lì deportati dal Console Marco Bebio Tamfilo e dove, nel 1832, fu rinvenuta la famosa ″Tabula Alimentaria Bebiana″, oggi custodita presso il Museo delle terme di Diocleziano a Roma. A metà dell'Ottocento, il nostro territorio fu per questo motivo meta di illustri studiosi tedeschi, che vennero a decifrare quella fondamentale iscrizione latina. Tra loro, il più grande di tutti i tempi, Theodor Mommsen, che visitò Campolattaro (dove era stata nel frattempo trasferita la tavola dal suo scopritore, Giosuè de Agostini) nel 1847. Quando, nel 2022, in occasione della grande mostra ″il Sannio e i Sanniti″ lo raccontai agli attuali responsabili dei Musei archeologici di Monaco di Baviera, essi quasi non volevano credere che un tale mostro sacro dell'archeologia avesse visitato l'umile Valle del Tammaro.

Eppure è così: il nostro territorio è in grado di attirare molti visitatori, specie se colti e magari anche sportivi. Il Sannio dispone di molti tesori. Anzi, è esso stesso un tesoro. Ma bisogna rendersene conto e agire di conseguenza. Per esempio riaprendo gli scavi di Bebiano, valorizzando i molti reperti già rinvenuti, raccontando la storia dei Liguri, dei Sanniti, dei Romani, dei Longobardi e di tutti gli altri popoli che sono passati di qui. La nostra storia è straordinaria e non mancherà di affascinare. Proviamo a immaginare una Valle del Tammaro dove si possa fare il bagno, andare in canoa e a vela nel lago, pescare nel fiume, gustare le delizie di una ricca tradizione culinaria e arricchirsi culturalmente visitando Bebiano e Sepino. Non ci verreste voi? Non fatico a credere che, se il turismo fosse adeguatamente promosso, i nostri paesi si ripopolerebbero di visitatori da ogni parte del mondo e che i nostri giovani non avrebbero nessun bisogno di emigrare... Cosa serve per realizzare questo ′sogno′? Che le istituzioni -Comuni, Comunità Montana, Provincia, Regione- si rendano conto delle opportunità economiche, culturali e sociali di cui dispongono e ci credano, insieme a imprenditori lungimiranti, investendo in un futuro pulito, ricco e sostenibile. Coraggio Sanniti: Bebiano è solo l'inizio!

ENRICO DE AGOSTINI Ambasciatore d'Italia a Lusaka, Zambia

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