E dopo la biblioteca pensiamo all’emeroteca Cultura

Ha ancora un senso creare una nuova biblioteca?

Certamente sì. Ed ancora di più se si tratta di una biblioteca che promette di raccogliere tutto quello che in termini di pubblicazioni interessa il Sannio e gli autori sanniti.

E’ quanto è riuscito a realizzare a Cerreto Sannita un gruppo di giovani appassionati bibliofili appoggiati da una amministrazione illuminata come quella del dott. Pasquale Santagata.

Per la verità le biblioteche nel Sannio non mancano, basti pensare alla Biblioteca Provinciale, a quella del Museo del Sannio, alla prestigiosa biblioteca Pacca.

In queste biblioteche si trovano anche libri di autori beneventani o di interesse locale, ma con enormi buchi neri.

Inutile parlare poi delle biblioteche comunali che pure esistono in vari comuni, ma qui tutto viene raccolto tranne libri che riguardano il nostro territorio. Certo ci sono delle eccezioni, ma sono molto rare.

Ecco quindi come l’iniziativa di Cerreto Sannita diventa davvero encomiabile.

Quando qui l’opera sarà completata, chiunque dall’Italia o dall’estero vorrà venire nella nostra terra per fare delle ricerche, finalmente saprà dove andare.

Quello che più fa piacere di questa iniziativa è l’idea degli organizzatori di fare di questa biblioteca un luogo propulsore per la promozione del libro organizzando dibattiti, presentazioni di libri, seminari, il tutto in stretto contatto con le scuole.

Insomma, questi volenterosi hanno capito che è inutile lamentarsi a tutti i livelli se si legge poco.

I libri, come qualsiasi prodotto, vanno promossi, pubblicizzati.

Bisogna inculcare nei giovani soprattutto l’amore per la lettura vista come viatico di un arricchimento della propria personalità.

E poichè il libro, come dicevamo, è un prodotto, che esce da un'azienda che impiega maestranze, va sostenuto per ovvie ragioni.

E tutti sappiamo che le aziende che non vivono un momento favorevole.

Il presidente della Camera di Commercio, Gennarino Masiello, fa il moderno e si presenta in jeans e scarponi dovunque e fa bene, ma per dirne una, da quando è presidente non ha mai acquistato uno straccio di libro locale a scopo promozionale, diversamente dal suo predecessore che non ha mai trascurato alcuna delle tante piccole case editrici locali.

Chissà perché. Forse si ritiene che la cultura esula dai compiti precipui di una Camera di Commercio perché non paga in termini di economia e di sviluppo.

Ma è ovvio che non è così.

Ed a proposito di appoggi e di promozione quando il Comune di Benevento si deciderà a stabilire un’intesa con il direttore della Gazzetta di Benevento che come è noto, a sue spese, ha raccolto e conservato tutto quello che in termini di giornali locali si è prodotto nel Sannio dal dopoguerra ad oggi?

E che ne è poi stato della famosa e prestigiosa biblioteca degli eredi di Mario Boscia che pure erano pronti a metterla a disposizione di tutti?

Per carità non facciamo disperdere questi autentici tesori.

Valorizzandoli come meritano.

A Cerreto ci sono riusciti. Perché a Benevento tutto tace?

GIOVANNI FUCCIO

Altre immagini