Il tenore Malapena verso nuovi traguardi Cultura

Francesco Malapena è un giovanissimo tenore dalle grandi speranze e sicuramente di lui sentiremo molto parlare nel prossimo futuro. Lo abbiamo conosciuto per la prima volta nel giorno della memoria di S. Bartolomeo, Santo patrono di Benevento il 24 agosto 2012. In quella occasione mons. Mario De Santis, rettore della Basilica dedicata al Santo, allestì per la decima volta consecutiva, sull’antistante sagrato, in pratica al centro di Corso Garibaldi, il riuscitissimo Gran Galà della Lirica con la partecipazione di tre valenti tenori: Eusebio De Pasquale, Antonio De Palma e Francesco Malapena, magistralmente accompagnati dalla Grande Orchestra Sinfonica “Chaikowski” della Repubblica di Udmurtia (Russia) e dall’impeccabile Coro Lirico del Teatro dell’Opera di Craiova (Romania). Tutti, mirabilmente diretti dal m° sannita Leonardo Quadrini. L’eccezionale evento artistico fu organizzato da Vanni Miele con il patrocinio del Comune e dell’Arcidiocesi. Quindi, un tripudio di sensazioni piacevoli e di un susseguirsi di profonde emozioni scaturite dall’eccellente musica, dai sublimi canti e straordinaria è stata la partecipazione di pubblico, che sin dal tramonto ha occupato tutti i posti a sedere. Successivamente lo abbiamo reincontrato ed è stata l’occasione per scambiare con lui alcune battute.

Maestro, ci parli delle sue origini e ci fornisca una sintesi della sua carriera artistica.

Sono nato a Napoli nel 1972; abito a Fuorigrotta, quartiere Loggetta; mi sono diplomato in violino presso il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella; ho collaborato con Lina Sastri, Antonello Rondi e con Antonella D’Agostino; ho partecipato a moltissime manifestazioni musicali in Italia e all’estero.

Noi l’abbiamo vista cantare, il 24 agosto, apprezzando molto la sua bella e squillante voce tenorile, in tv a Domenica in e poi a Reino dove, peraltro ci siamo conosciuti.

Fui proprio io ad aprire la serata, ovviamente dopo l’Ouverture solenne di Ciaikoski, eseguita dall’Orchestra e dal Coro diretti dal Quadrini, con La donna è mobile di Verdi. Poi, alternandomi con i colleghi tenori, De Palma e De Pasquale, interpretai Granada e O’ sole mio.

Ci dica qualcosa in più di questi due tenori.

Certo! Antonio De Palma, foggiano, tenore esperto, si è perfezionato a Napoli con il m° Ferrari, ha cantato al San Carlo e in tantissimi teatri del mondo. La sua specialità è I pagliacci di Leoncavallo. Eusebio De Pasquale, molisano, giovane tenore che già vanta un nutrito curriculum; canta in tutto il mondo; ha studiato all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano e, tra gli altri, anche con Antonio De Palma e si è perfezionato con il tenore Antinori alla scuola Beniamino Gigli di Recanati.

Lei con chi ha studiato?

Tra gli altri maestri, mi sono perfezionato con Carmen Lucchetti e con il m° beneventano Silvano Pagliuca.

Prima ci ha parlato della sua collaborazione con Lina Sastri, cosa avete fatto insieme?

Abbiamo presentato il Mese Mariano in diversi teatri d’Italia.

Dove canterà nella stagione artistica 2012-2013?

In Italia e all’estero. Inizierò in Brasile, a Rio.

Quali opere liriche interpreterà?

Tosca, Rigoletto e tante altre.

Quando ha capito che poteva diventare professionista in questo difficile campo della musica lirica?

Dopo anni di studio, di specializzazione, di perfezionamento, di avviamento al canto, di esibizioni, insomma di serate, 15 anni fa ho capito che potevo farcela.

Maestro, abbiamo saputo di una sua collaborazione con Eduardo De Filippo, vuole ancora aggiungere qualcosa?

Solo alcuni particolari: all’età di circa sei anni ha fatto parte della Compagnia di Eduardo, ricordo erano gli anni tra il 1977 e il 1978; tra le altre cose, sono mandolinista; ho giocato a calcio nelle giovanili del Calcio Napoli e conosco molto bene il bravissimo giovane calciatore Lorenzo Insigne, peraltro anche lui come me abita a Fuorigrotta.

A proposito, permetta un parallelismo tra la lirica e il calcio: Insigne è l’emergente fuoriclasse, Cavani è l’affermato fuoriclasse, lei, a chi si avvicina?

Continuando a studiare e a fare concerti, spero di avvicinarmi al grande Matador.

Permetta ancora questa indiscrezione: ha pensato di adottare uno pseudonimo artistico?

Penso di avere un bel nome. Per il cognome, giuro, qualche volta ci ho veramente pensato! Però, visto che comunque le cose vanno bene, ho deciso di andare avanti così. Vuol dire che Malapena mi porta fortuna! (N.d.R. Sorride. Come non gli è mancato il sorriso in altre sequenze del colloquio)

Per concludere, ci parli del suo rapporto con Benevento.

Quella del 24 agosto è stata la mia prima esibizione canora che ho fatto in questa Città. Qualche anno fa, venni a Benevento, nel locale Conservatorio, per sostenere un esame. Comunque spero di continuare il mio rapporto professionale con questa storica Città e con questo meraviglioso pubblico, che, dalle richieste di bis e dagli scroscianti e reiterati applausi ha molto apprezzato le mie performance, come d’altra parte anche quelle dei miei due colleghi, i bravissimi tenori De Palma e De Pasquale, del direttore Quadrini, dell’Orchestra e del Coro.

ANTONIO FLORIO 

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