Ricordando il Preside Raffaele Matarazzo Cultura

Lo scorso 25 settembre 2023 presso il Centro Studi del Sannio, sito a Viale San Lorenzo, è stata ricordata la figura del Preside Raffaele Matarazzo, del quel egli fu il co-fondatore. Una serata bella, ricca, partecipata e con tanti spunti interessanti, dove si sono alternate le relazioni di Padre Antonio Tremogliozzi e dei Proff. Paolo Palumbo, Pierluigi Rovito, Luigi Meccariello, Mario Pedicini, Michele Ruggiano. Ognuno di loro ne ha evidenziato un aspetto della sua ricca e complessa personalità. Il prof. Giuseppe Patrevita ha letto alcune sue poesie.

Docente, preside, storico, giornalista, scrittore, politico, nonché fondatore della prima scuola media al Rione Libertà, Raffaele Matarazzo nasce a Cautano il 17 gennaio 1929. Rimasto orfano di padre a soli due anni, crescendo si dedica con immensa passione agli studi, che lo portano prima all’Università di Firenze e poi a quella di Napoli, dove si laurea in Lettere classiche con una tesi in storia dell’arte.

Anche chi scrive ha partecipato con particolare interesse alla serata di ricordo che si è svolta nella bella sala del Centro Studi e che è stata seguita da una messa in suffragio presso l’adiacente Basilica Madonna delle Grazie. E quello che mi ha colpito è stata la capacità che il Preside Matarazzo ha avuto, ancora una volta, di unire persone di età diverse. I relatori ne hanno evidenziato l’incredibile attivismo e l’immensa cultura, l’autorevole direzione a capo di vari istituti scolastici cittadini e la collaborazione al fianco di Padre Ambrogio Manno (1919-2009), religioso, accademico, altra figura di intellettuale illuminato, che fondò il Centro Studi del Sannio.

Ho trovato particolarmente incisiva la relazione del Prof. Rovito, già docente universitario e direttore della Rivista Storica del Sannio, il quale ha evidenziato il lato da ricercatore e storico del Preside Matarazzo (noti, in particolare, i suoi studi su Vittoria Colonna e Paolo Diacono) e, mentre gli interventi si susseguivano, non potevo fare a meno di ripercorrere mentalmente volti e nomi che, in tempi recenti, hanno fatto la storia di Benevento o che hanno comunque lasciato un segno nella nostra città. Volti e nomi di intellettuali e professionisti che hanno operato negli stessi anni in cui c’era il Preside Matarazzo e, che come me, lo hanno conosciuto.

Tra questi, mi sono venuti in mente: Giovanni Fuccio, Domenica Zanin, Pina Bartolini Luongo, Gianni Vergineo, Clemente Cassese, Edgardo De Rimini, tanto per fare alcuni tra i nomi maggiori. Anche io ho conosciuto personalmente il Preside Raffaele Matarazzo e ne ricordo, come tutti, il garbo e la signorilità, l’autorevolezza di un uomo di straordinaria cultura, che però faceva sentire tutti a proprio agio, nonché quella calma imperturbabile e quella dolcezza che si esprimeva nel tono di voce sempre pacato e rassicurante. Ne conservo una pregevole pubblicazione, con testo latino a fronte, nonché una lettera che mi scrisse di suo pugno in cui mi ringraziava per avere scritto un pezzo su una delle tante iniziative culturali che egli teneva in città. Nella stessa lettera mi incoraggiava a proseguire nella ricerca storica.

Fui da lui invitata, più di una volta, a tenere relazioni per la Lectura Dantis Beneventana, un appuntamento atteso e gradito che si svolgeva presso il Centro di Cultura “Raffaele Calabrìa” a Piazza Orsini. Avevo poco più di vent’anni ed il Preside mi diede fiducia.

Partecipai molte volte a quegli incontri che, ricordo, erano svolti in una atmosfera di amicizia, mentre il Preside sapeva donare un tocco di leggerezza e quel suo inconfondibile sorriso anche alla trattazione delle tematiche più ardue.

Perché Raffaele Matarazzo era così. A differenza di tanti oggi dirigenti scolastici accentratori e ligi alla poltrona, lui era realmente inclusivo anche quando il concetto di “inclusività” non era sbandierato sui documenti ministeriali come una semplice operazione di marketing scolastico. Alla fine di ogni incontro c’era sempre un dibattito con il pubblico. Tutti potevano intervenire e portare la loro opinione. Un grande esercizio di democrazia in città, al quale ancora oggi dobbiamo essere grati al Preside Raffaele Matarazzo. Democrazia, cultura e impegno sono i valori che hanno guidato la sua vita e che costituiranno senz’altro la base su cui nascerà la Fondazione che un gruppo di intellettuali vuole dedicare al suo nome.

LUCIA GANGALE 

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