A Morcone ho incontrato persone vere Cultura

Dal 21 al 23 giugno, in Morcone, in location suggestive sono state girate: le scene dell’Annunciazione, della Nascita, della Fuga in Egitto, della Presentazione di Gesù al Tempio, il Figlio di Dio che discorre con i dottori della legge, con le comparse del paese. Il regista Gjion Kolndrekaj ha riproposto alcuni ambienti caratteristici del Presepe Vivente nel video-Catechismo, in particolare, la fabbrica dei mattoni, la prigione, le lavandaie, il mercato ed i pescatori. Prima della conferenza stampa nella Sala Marconi della Radio Vaticana, il 28-06-2013, Gjon Kolndrekaj, ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande.

Perché ha scelto Morcone per girare alcuni episodi dell’Infanzia di Gesù?

Morcone è l’unico paese in Italia che fa praticamente la Natività. Per poter arricchire di più il racconto del Catechismo, perché non andare in quei luoghi dove ci sono persone vere ed interpretano ognuno nel suo ruolo un personaggio della storia? Essendo l’unico paese in Italia con una particolare Natività, a quel punto abbiamo pensato di andare lì, ragioniamo, se si presta bene giriamo. E devo dire che sono rimasto molto soddisfatto, perché i personaggi erano giusti, i volti. Poi in queste tradizioni popolari se loro si impegnavano sempre di più per la testimonianza cristiana risultava ancora meglio. E questo mi sono convinto di girare a Morcone.

Nel suo video ha scelto le comparse locali tra i figuranti del presepe vivente. Non ritiene che le immagini contenute nel Catechismo siano da accostare ad una sorta di neo-realismo del terzo millennio?

Indubbiamente, io conoscevo Pasolini e quando lui ha girato la Passione di Cristo con i personaggi del luogo, è stato certamente una cosa affascinante. Rimane un documento eccezionale tutt’ora si vede volentieri e si apprezza. Allora valorizzare i volti e le storie locali è una ricchezza, anzi dobbiamo sostenere, aiutare, perché è importante alle nuove generazioni trasmettere ai nostri figli che abbiamo una radice. E questa radice nei tempi moderni è in contrasto che fa bene, perché molte volte nelle grande metropoli come Tokio, New York, ecc., ci sono persone in questi palazzi, ma c’è un deserto a livello di anima. Arricchire quest’anima serve sempre, se uno si approccia in un documento come la testimonianza di Gesù e la sua dottrina, fa sempre bene.

Nei volti dei figuranti ha colto la profonda umanità, l’intensa spiritualità, espressa la trascendenza, nelle location di una particolare suggestione e ormai quasi introvabili. In che modo ha raccontato l’infanzia di Gesù?

Nella mia esperienza vedo sempre la verità nelle persone e mi accorgo quando uno lo fa per protagonismo o perché ci crede. E quando ho visto in queste persone che ci credevano veramente, allora ho detto sono adatte per questo lavoro.

NICOLA MASTROCINQUE

Altre immagini