Al Museo del Sannio si è parlato di epigrafi dei principi e della nobiltà longobarda presenti a Benevento Cultura

Le epigrafi dei principi e della nobiltà longobarda presenti a Benevento rappresentano un patrimonio straordinariamente importante perché testimonia un passato assolutamente glorioso per la città perché con il Principato beneventano, che comprendeva in origine anche il territorio salernitano e che, a partire dalla fine dell’Ottavo secolo, da Arechi in avanti, conosce una stagione di scrittura epigrafica che non ha eguali anche in altri parti d’Europa. Il patrimonio, purtroppo dimidiato a causa dei bombardamenti del 1943, ci consente comunque di leggere, soprattutto negli epitaffi dei principi, tutto il loro tessuto culturale”.

Lo ha detto la professoressa Chiara M. Lambert, docente di Archeologia Cristiana a Medievale presso l’Università di Salerno, intervenendo all’auditorium del Museo del Sannio di Benevento relazionando su “Le epigrafi dei principi e della nobiltà longobarda nelle collezioni museali di Benevento”.

Questa documentazione - ha aggiunto la professoressa Lambert - oggi è concentrata qui al Museo del Sannio e al Museo Diocesano di Benevento”.

Ad introdurre la relazione della professoressa Lambert è stato il professor Marcello Rotili, coordinatore scientifico del Museo del Sannio, il quale ha ricordato che “l’incontro odierno rientra in un ciclo di conversazioni organizzate in occasione delle celebrazioni dei 150 anni del Museo del Sannio da ‘Sannio Europa’, Società in house providing della Provincia di Benevento che gestisce e promuove la Rete museale nel capoluogo sannita”.

Domani, 16 giugno (ore 17.00), sempre presso l’auditorium del Museo del Sannio, toccherà alla professoressa Silvana Rapuano, docente di Archeologia Cristiana a e Medievale presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che relazionerà su “Archeologia e storia di un monastero medievale di Benevento: Sant’Ilario a Port’Aurea”. Ad introdurre i lavori sarà il presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi.