Il nuovo CD di Landi e Petringa Cultura

Ho sempre pensato a Benevento come ad una città musicalmente produttiva, ricca ed inquieta, di un'inquietudine sana, vincente, che é scavo, approfondimento, attenzione al proprio territorio, alle proprie radici, alla propria identità; l'ho sempre scoperta immersa in indagini sonore audaci e insospettate, soprattutto tesa a quella ricerca capillare e poco accademica che trova nel folklore il suo punto di partenza e di arrivo, in un formidabile e fondamentale ritratto di sé e della sua etnia fatto allo scopo di riconoscersi nel profondo e leggersi dentro con sapienza e cuore.

Molto intrigante, perciò, risulta l'esplorazione etnomusicologica di Elisabetta Landi che, insieme con Erasmo Petringa, ha recentemente presentato al pubblico beneventano - in occasione dell'Anno della Fede e delle celebrazioni che lo accompagnano - il CD “Live in Santa Sofia”, promosso dall'Amministrazione Provinciale della città e registrato nel corso di un concerto dedicato al canto devozionale popolare sannita tenutosi nel dicembre scorso nella bellissima chiesa longobarda.

Nel loro lavoro di analisi e di approfondimento della tradizione religiosa popolare nell'area montana del Taburno, i due artisti sono riusciti a restituire voce e spessore sonoro ad opere molto antiche e particolarissime, giocate su di una struttura musicale semplice e ripetitiva e piuttosto lontane dal canto liturgico 'ufficiale' nel disegnare, come fanno, un pensiero cristiano elementare, a tratti modesto ed ingenuo ma sempre sorretto da una visione mistica forte perché 'naturale' e profondamente collegabile e collegata al ciclo della vita.

In queste pagine il Sacro passa attraverso i santi, riconosciuti e raccontati come testimoni 'accessibili' di una spiritualità pragmatica e poco colta, che però in loro e grazie a loro diviene possesso intellettuale istintivo e rassicurante. É una visione religiosa molto interessante, che non passa attraverso la dottrina, ma si intride di abbandono e preghiera nel canto e nell'invocazione, nel racconto e nella litania.

La Landi - laureata in Lettere e 'costruita' nei suoi percorsi di ricerca e scoperta storica su metodologie di studio rigorose e scientifiche vissute sul campo - e Petringa - violoncellista, compositore e direttore d'orchestra dalla lunga ed articolata carriera - lavorano in tandem: l'attenzione alla cultura locale li ha spinti ad esplorare situazioni e territori ancora sconosciuti che si sono poi felicemente incontrati e fusi - come ha detto nel corso della serata di presentazione Maria Felicia Crisci, assessore alla cultura della Provincia di Benevento - nella politica di 'tutela culturale del territorio' che l'Ente sta attuando da un po' di tempo a questa parte.

Prodotto di questo fortunato amalgama é, dunque, non soltanto il lavoro discografico ma anche la messa a punto di un repertorio ed un bagaglio di conoscenze tali da divenire analisi di vita, di sentimento, di emozione, di spiritualità, di fede, il tutto teso a mettere sempre di più in luce quegli aspetti nascosti che 'fanno' un popolo ed una civiltà, che ci rappresentano nel profondo e che hanno contribuito a farci diventare quello che siamo.

CARLOTTA NOBILE 

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