Per non dimenticare 1943-2023, 80 anni dai ''bombardamenti'' Cultura

“…la zona che va dal Duomo alla Madonna delle Grazie è quasi tutta rasa al suolo. Verso le 13:25 una quinta incursione assai terrificante con esplosioni tremende. Dopo l’incursione, alcuni Fratelli delle Scuole Cristiane, tra i quali fr. Siro, si recano presso il Duomo colpito,e, per una larga breccia, dalla parte di Piazza “Orsini”, entrano nel povero tempio per liberare il SS.Sacramento. Un lavoro duro e pericoloso, fra il sole ardente. A stento, su per i sassi e le travi abbattute, si possono trarre le due pissidi colme di particole”.

Così scriveva mons. Salvatore De Lucia nel suo diario personale il giorno 12 settembre.

Sono trascorsi giusto 80 anni dal furore bellico delle incursioni aeree del lontano 1943, una data nefasta per aver messo in ginocchio il cuore pulsante della città di Benevento dal 20 agosto al 1 ottobre, sacrificando circa duemila anime innocenti (a perdere la vita sarà anche un mio bisnonno, Giuseppe Chiusolo 64 anni, ucciso da una bomba aerea mentre lavorava il suo orto in via Tiengo).

I beneventani terrorizzati, si strinsero nella fede, dalle macerie del Duomo si salveranno solo il Cristo dei liberati, il SS. Sacramento, e poco distante per “miracolo” l’Arco di Traiano, una bomba caduta a pochi metri,lato città,fece crollare solo parte della impalcatura di protezione riempita con sacchi di terra.

Rispetto ai napoletani, l’atteggiamento della popolazione beneventana di fronte le barbarie naziste fu di resistenza passiva. I tedeschi saccheggiarono con prepotenza la ditta Alberti, lo stabilimento aeronautico, varie oreficerie, alcune autorimesse ed edifici privati giovandosi anche del sostegno del pregiudicato Amedeo Manna che, scarcerato dopo l’occupazione della città, fece liberare altri detenuti e, insieme a loro, si pose al servizio dell’esercito del Terzo Reich, autonominandosi prefetto e terrorizzando la popolazione.

Dopo la guerra i pochi collaborazionisti furono processati: Amedeo Manna fu condannato a 15 anni di reclusione, gli altri imputati furono assolti (fonte: ASBN, Questura,CasellarioPolitico, b.13fs. 363 «Amedeo Manna»).

A rendere visibile cosa accade, saranno le terrificanti immagini accompagnate dalla voce di un cronista della Marina americana, video estrapolato dall’archivio Istituto Luce.

Di seguito il testo tradotto del cinegiornale:

La vecchia città di Benevento e’ stata il teatro di un’aspra battaglia. Come importante snodo di trasporto, Benevento è stata bombardata dagli aerei Alleati, poi colpita dall'artiglieria e infine devastata dai Nazisti nella loro politica di «Ritirata e Distruzione» mentre lasciavano l’Italia.

Costruiti con metodi di vecchio stampo, tutti i palazzi si sono semplicemente sgretolati sotto l’impatto della guerra moderna. Vecchi ponti di pietra si ergono tra le rovine.

Le truppe americane che entrano, cercano tra i detriti le mine antiuomo e anticarro e ne hanno trovata una che i tedeschi in ritirata hanno lasciato.

A Napoli le recenti esplosioni hanno causato un tragico caos, ma a Benevento questo non succede.

Le linee ferroviarie sono state colpite duramente dai bombardamenti degli Alleati per paralizzare i trasporti dei nazisti; binari e treni ridotti in briciole, ma le linee ferroviarie saranno ripristinate a breve per farle usare agli Alleati.

Benevento vari secoli fa era la sede di un Gran Ducato Longobardo e per tanto tempo ha conosciuto le violenze della guerra, ma mai una distruzione così grande come quella portata dagli Alleati per poter cacciare l'invasione nazista”.

La città di Benevento il 31.01.1961 riceverà la medaglia d’oro al valor civile, con la seguente motivazione:

Sottoposta a violenti bombardamenti terrestri ed aerei e all’infuriare di combattimenti nelle vie cittadine, subiva con impavida fierezza gravi distruzioni, disagi e pericoli di ogni sorta. Duemila dei suoi cittadini sacrificavano la vita alla causa della Patria e della Libertà. 1940 - 1945”.

La Memoria rende Liberi. Mai dimenticare!

CESARE MUCCI