Quando si scrive si è eterni... Proclamata la cinquina finalista del Premio Strega 2023 Cultura

Si rinnova la tradizione dell’appuntamento del più prestigioso premio letterario italiano con la città di Benevento nella splendida cornice del Teatro Romano. Questa LXXVII edizione del premio Strega, andata in scena mercoledì 7 giugno 2023 a un anno esatto di distanza dalla precedente (era l’8 giugno), sembra stridere palesemente con i dati che parlano di un 70 per cento di italiani residenti nel Mezzogiorno d’Italia che non ha letto neanche un libro negli ultimi dodici mesi: a leggere sono soprattutto i giovani, ma sui gradoni dell’antico teatro latitavano, con un’età media dei presenti, numerosi, molto in su con gli anni.

Nelle parole del regista Renato Giordano, che ha voluto ancora una volta che a presentare la serata fosse Stefano Coletta, l’essenza del Ben Evento, come ama definirlo il sindaco Clemente Mastella: «Il premio letterario Strega è il fiore all’occhiello delle manifestazioni che si fanno a Benevento. È per noi un fatto importante, è un riflettore che abbiamo acceso in tutt’Italia e tutt’Europa. Il premio Strega ha sempre più importanza. Quest’anno c’è anche il premio Strega Poesia e ieri abbiamo saputo il vincitore del premio Strega Giovani, Ada D’Adamo (scomparsa il 1° aprile). La diretta televisiva è fatta da Rai Cultura e trasmessa su Rai Play. Libri molto introspettivi, alcuni in particolare, presentati da Stefano Coletta, amante dei libri e della lettura, da lui letti tutti con grande voracità, snocciolati libro per libro suscitando curiosità per acquistarne uno».

Stefano Coletta, intervistatore degli undici autori più della rappresentante della compianta Ada D’Adamo, ha scavato a fondo: «Quello che mi è rimasto impresso è che sono libri che mettono insieme la chiave personale dello scandaglio, del guardarsi dentro, nel ricercare una strada, nel ricercare le proprie radici, il proprio dolore, ma in molti testi tra i finalisti si giustappone un doppio piano, anche quello storico. È interessante come tutti questi narratori siano anche dei documentatori: nel momento in cui ci raccontano e ci consegnano la propria emotività, ci consegnano anche il Paese che inanella quella storia. Davvero è una narrazione quasi totalmente viscerale e io ho amato molti di questi testi».

E a proposito dell’assenza della vincitrice dello Strega Giovani, scomparsa a 55 anni, Ada D’Adamo: «Le parole non sono scritte sull’acqua, quando si scrive si è eterni e nel caso di Ada D’Adamo devo dire che ho molte difficoltà nel presentarlo».

E ora posto alle aride cifre. I voti espressi hanno determinato i seguenti finalisti alla LXXVII edizione:

1. Rosella Postorino, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), con 217 voti

2. Ada D’Adamo, Come d’aria (Elliot), con 199 voti

3. Maria Grazia Calandrone, Dove non mi hai portata (Einaudi), con 183 voti

4. Andrea Canobbio, La traversata notturna (La nave di Teseo), con 175 voti

5. Romana Petri, Rubare la notte (Mondadori), con 167 voti

Questi i voti ottenuti dagli altri romanzi in gara: Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani), 158 voti; Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), 145 voti; Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri), 136 voti; Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), 135 voti; Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio), 117 voti; Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza), 89 voti; Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani), 67 voti.

Approfondimenti nel n. 11 dell’edizione cartacea di Realtà Sannita.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it 

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