Tutto pronto per il Premio Strega 2014 Cultura

Il premio letterario Strega poche sere fa, in diretta streaming su Rai Letteratura, ha intrapreso lo sforzo finale in vista del traguardo di giovedì 3 luglio nel Ninfeo di Villa Giulia a Roma. Determinata la cinquina dei finalisti senza alcuna sorpresa, tanto che chi scrive ha azzeccato quattro (tutti letti) dei cinque votati nell’empireo, ora gli autori si trovano impegnati in un tour letterario che li porterà in varie città italiane ed estere per incontri con i lettori. Ecco i libri della cinquina.

Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella, vincitore già del premio Strega giovani assegnato da una giuria di circa 400 ragazzi e ragazze di età compresa fra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza delle scuole italiane ed estere (di Berlino, Bucarest e Parigi), con proclamazione avvenuta a Roma, a Palazzo Montecitorio, due giorni prima dello spoglio per la determinazione della cinquina finalista avvenuto nel salotto della Fondazione Bellonci. Ora corre per il titolo più prestigioso la storia di Samia, una ragazzina di Mogadiscio che insegue il sogno di vincere le Olimpiadi di Londra 2012, ma il suo viaggio finisce tragicamente a Lampedusa. Un risultato, il suo primo posto nella cinquina con 57 voti, inaspettato: “Fino all’ultimo - ha dichiarato Catozzella - non entravo. È stata una sorpresa. C’è da essere felici. Roma porta bene, non me lo aspettavo”.

A casa Bellonci era presente anche il ministro per i Beni culturali e ambientali, Dario Franceschini, da quest’anno nella giuria, parzialmente rinnovata con 14 nuovi Amici della domenica, tra cui la beneventana Maria Cristina Donnarumma. “Lo Strega - ha dichiarato Franceschini - è un’eccellenza italiana, essere in cinquina o vincerla porta a un successo nelle vendite, è una carta di credito, dà credibilità”.

Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati con 55 voti, titolo rappresentante dell’editore Rizzoli che quest’anno secondo la legge dell’alternanza dovrebbe accontentarsi del secondo posto, avendo vinto l’anno scorso Walter Siti, della stessa scuderia, ha già suscitato polemiche, in questi giorni accusato di autoplagio. Libro modesto che racconta di un padre fedifrago. Anche a guardare le case editrici, la sensazione è quella dei soliti giochi di potere, pur con la presenza di Ponte alle Grazie che forse spariglia un po’ le carte in tavola.

Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo, 53 voti, è il libro che secondo molti vincerà. Proprio pochi giorni fa c’è stato il trentesimo anniversario della morte di Enrico Berlinguer che nel libro, a partire dalla grafica del titolo, riveste un ruolo fondamentale. Intanto Francesco Piccolo ha vinto in settimana il premio David di Donatello per la miglior sceneggiatura del film “Il capitale umano” del regista Paolo Virzì.

La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro con 49 voti dovrebbe, se solo la competizione fosse reale e basata sul valore, avere la vittoria assicurata. Non sarà però così.

Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento con 46 voti, narra, in una Napoli barocca, del mistero abissale, conturbante, indescrivibile del piacere femminile, l’incontrollabile ed eversiva energia delle donne. L’autrice collabora al quotidiano di Napoli, Il Mattino, scrive e insegna scrittura creativa da più di vent’anni. È tradotta in Germania e Russia ed ha pubblicato una dozzina di libri, vincendo i premi Fiesole e Viadana.

Questi i grandi, o i fortunati, mentre tutti quelli che, in silenzio, vorrebbero vivere di scrittura o di cultura, pur senza un cognome forte o amicizie varie, si trovano di fronte un mondo editoriale desertificato tra crisi economica e cartelli di vario tipo. Se poi il governo ci mette del suo, confermando per esempio l’Iva al 22 per cento per gli e-book, gli unici che potrebbero risollevare il mercato, allora il cerchio si chiude e in modo grottesco.

GIANCARLO SCARAMUZZO

giancarloscaramuzzo@libero.it

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