Vedute di Benevento a confronto Cultura

La veduta a volo d’uccello, rappresentazione dall’alto, secondo la visuale propria degli uccelli, è stata una tecnica diretta e vivace utilizzata da artisti a partire dal XVI sec, che permetteva all’osservatore di cogliere, con un solo colpo d’occhio, l’intero paesaggio grazie ad un punto di visuale a diversi metri di altezza.

Era questo, un genere, antenato della fotografia aerea, che aveva impegnato pittori, ingegneri militari e cartografi nella realizzazione di vedute prospettiche dei principali centri urbani d’Europa.

Nella Benevento di un tempo, un luogo deputato per mettere in pratica questo tipo di tecnica era il Monte S. Felice, oggi meglio nota come Gran Potenza.

Tra le diverse stampe di interesse beneventano, conservate nel Museo del Sannio, che meglio raccontano questa tecnica, vi è un disegno di Donato Piperno del XVII sec che raffigura Benevento vista da Monte S. Felice, dedicato all’arcivescovo Giovan Battista Foppa.

Se desideriamo conoscere la prima immagine di Benevento, occorre diversamente andare a Roma. Proprio qui, nella Biblioteca Angelica, troviamo tra le numerose piante di città raccolte dal vescovo agostiniano Angelo Rocca alla fine del secolo XVI secolo, un disegno a matita (autore ignoto) della città di Benevento.

L’idea di raccogliere immagini di città con lo scopo di realizzare un atlante, si presentò all’arcivescovo Rocca nel corso di un suo lungo viaggio, compiuto come Segretario dell’Ordine Agostiniano, al seguito del priore generale Spirito Anguissola da Vicenza (1534-1586), nel Regno delle due Sicilie dal 26 settembre 1583 al 12 giugno 1584.

Di questo viaggio si conserva una documentazione estremamente dettagliata (Archivio Generale dell’Ordine Agostiniano) nel <>, in cui lo stesso Rocca, giorno per giorno, annotava le località e i conventi visitati.

Nonostante il ricco itinerario percorso, che ha interessato 128 città, Benevento non fu visitata dall’arcivescovo Rocca. Viene naturale chiedersi perchè si conserva nella sua raccolta un disegno di Benevento con legenda della città?

La spiegazione è presto data, spesso l’arcivescovo Rocca non potendo visitare tutte le città, pur di realizzare il suo progetto editoriale, si è avvalso della collaborazione di confratelli agostiniani disposti a fornirgli non solo disegni ma anche descrizioni e notizie sulle città.

Analizzando più da vicino questa immagine di fine XVI sec, riusciamo a leggere nell’angolo inferiore a destra, in un italiano del tempo, una breve legenda descrittiva di 30 punti che ci aiutano a identificare luoghi e monumenti.

La consultazione di una pubblicazione realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1991, dal titolo: “Immagini di Città raccolte da un frate Agostiniano alla fine del secolo XVI sec”, pur facilitando il lettore alla comprensione del testo dei 30 punti, mi lascia molto sorpreso sul punto 2 dove si identifica l’Arco Traiano. Nel caso di specie viene descritto come “porta moresca”. Una lettura davvero singolare del famoso Arco di Traiano.

L’interesse per l’iconografia prospettica e vedutistica della città di Benevento, mi ha spinto a distanza di oltre 500 anni a ritornare sul Monte San Felice, e così con l’utilizzo del nostro drone, fotografiamo e testimoniamo dall’alto l’evoluzione della nostra città nella dimensione assunta. Il confronto con la prima immagine realizzata in epoca rinascimentale, lascerà l’attento osservatore libero da una analisi storico-critica dell’attuale Benevento.

CESARE MUCCI 

Altre immagini